TERME, MANGIACAVALLO: “UNA TELEFONATA ALLUNGA L’AGONIA”

“Chi si illudeva che la questione Terme fosse stata miracolosamente risolta è rimasto deluso”. Lo dichiara il parlamentare regionale Matteo Mangiacavallo (M5S) che tuona sulla vicenda termale che ancora non trova uno sbocco ad uno stallo che sembra irreversibile.

Mangiacavallo parla di “soluzioni messe sul piatto dagli uffici che di fatto non sono pronte”. In particolare si riferisce al fatto che “il bando per l’affidamento dello stabilimento termale all’Asp non esiste, e non esiste neppure una bozza”.

Mangiacavallo aggiunge che “la Regione attende una delibera di rinuncia all’usufrutto dello stesso stabilimento da parte delle Terme di Sciacca Spa per procedere alla redazione di un altro mini-bando a vantaggio dell’Asp”.

Per il parlamentare grillino ci “sono tanti nodi da sciogliere” e non si riferisce solo “alla questione del personale”. Vi sono tanti nodi da sciogliere e che “verranno al pettine”.

“Non è più tempo di proclami- contina Mangiavacallo- e non è giusto illudere la gente facendo passare il messaggio che per “un intervento risolutore di Alfano” la questione poteva volgere al termine”.

“La barzelletta della telefonata che ha svegliato Crocetta non fa nemmeno ridere”, apostrofa il parlamentare saccense, annunciando che “solleciteremo il presidente della Regione, facendogli una telefonata al giorno, visto che funziona così, ma le risposte che deve dare a Sciacca sono ancora tante e non basterà una scheda telefonica per ottenerle”.

“Che fine ha fatto, ad esempio, il mini-bando per la gestione del Grand Hotel delle Terme?”.

“E’ chiaro che, adesso, pensare di poter recuperare la stagione in corso è impossibile. Ho proposto di redigerne uno nuovo garantendo al privato i prossimi 18 mesi ed includendo quindi tutto il 2016. E’ l’unico modo per salvare il salvabile e fare un minimo di programmazione. Ma torno a chiedermi, visto che era pronto e c’era il consenso di tutte le parti, perché hanno e stanno perdendo tempo? Perché abbiamo perso mesi? Non ci è dato sapere cosa passa nella mente di chi governa e dei suoi burocrati ma questa lunga attesa è inaccettabile quando, sotto gli occhi di tutti, ci sono i beni patrimoniali che scadono col tempo che passa. Direi che adesso bisogna dire basta con la politica di annunci, proclami e telefonate. Non si può continuare a giocare col destino delle Terme. Occorre, ancora una volta, lavorare in sinergia evitando scorrettezze politiche ed enunciazioni di meriti che, come abbiamo visto, servono a poco”, conclude.

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