RIFIUTI, LA GIUNTA APPROVA IL PIANO DI INTERVENTI ARO. “SI VOLTA PAGINA”

La Giunta comunale ha approvato la proposta di delibera che sarà trasmessa al Consiglio comunale relativa al Piano di Intervento per l’organizzazione del servizio di spazzamento, raccolta e trasporto dei rifiuti nel territorio dell’Aro (Ambito di Raccolta Ottimale) del Comune di Sciacca.

“Si tratta – dichiarano il sindaco Fabrizio Di Paola e l’assessore all’Ecologia Gaetano Cognata– di un cambiamento radicale e vantaggioso nella gestione dei rifiuti rispetto al vecchio sistema degli Ato. Il nuovo Piano Aro, fatto su misura per la città di Sciacca, prevede non solo risparmi ma soprattutto l’inclusione per la prima volta di servizi nuovi come la scerbatura dell’intero territorio e la pulizia delle spiagge, con innegabili benefici per i cittadini e la città sotto il profilo dell’efficienza, della pulizia, del decoro e dell’immagine”.

Il Piano, così come elaborato dal VI Settore Ecologia e Impianti, è stato illustrato in ogni suo aspetto nel corso dell’incontro pubblico che si è tenuto in Sala Blasco lo scorso 18 giugno. Il servizio di spazzamento, raccolta e smaltimento dei rifiuti – è previsto nel piano di intervento, dopo le conclusioni a cui è giunto il gruppo intersettoriale istituito dal sindaco – sarà affidato a una impresa esterna specializzata mediante gara d’appalto ad evidenza pubblica.

Nella delibera vengono motivate le ragioni della decisione: “La modalità di gestione con affidamento a operatore esterno – si legge tra l’altro – rappresenta la scelta più idonea e conveniente per la collettività, sotto il profilo dell’efficienza, dell’efficacia e dell’economicità”.

Una scelta scaturita da alcune considerazioni del gruppo intersettoriale riportate nel corpo della proposta di delibera e illustrate in 14 punti, tra cui: “La convenienza economica, determinata da fattori quali il ribasso d’asta, l’accorpamento dei servizi accessori attualmente gestiti in economia, le migliorie proposte dalle ditte partecipanti ecc.”; “Necessità di giustificare il ricorso a una forma di gestione in house che va contro il principio (comunitario) della libera concorrenza, stante che allo stato attuale non sussistono ragioni che precluderebbero il raggiungimento dell’interesse pubblico qualora si adottassero le procedure a evidenza pubblica”; “Difficoltà di conseguire un effettivo ‘controllo analogo’, nel caso di affidamento in house, stante l’attuale esigua disponibilità di risorse umane”.

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