OPERAZIONE “CUPRUM”: ESEGUITA ORDINANZA DI CUSTODIA CAUTELARE NEI CONFRONTI DI 12 PERSONE A PALMA DI MONTECHIARO E CAMPOBELLO DI LICATA

Militari del Comando Provinciale Carabinieri di Agrigento, in particolare appartenenti alla Compagnia Carabinieri di Licata e alla Stazione di Palma di Montechiaro, hanno eseguito nella notte 12 ordinanze cautelari disposte da GIP presso il Tribunale di Agrigento, dr Ottavio MOSTI, su richiesta del sostituto procuratore della Repubblica dr Matteo Delpini, che ha coordinato le indagini.

Gli indagati sono: 1. LA MATTINA Giuseppe, di anni 57; 2. LA MATTINA Rocco, di anni 29; 3. LA MATTINA Giovanni, di anni 24; 4. FERARU Gheorghe Eusebiu, di anni 26; 5. FERARU Catalin, di anno 25; 6. STOICAN Ionut Gelu, di anni 27; 7. D’AURIA Domenico, di anni 49; 8. LIARDA Francesco, di anni 44; 9. GIRNEATA Ovidiu, nato a Bacau (Romania) il 10.08.1983; 10. COZMA Iulian, nato a Bacau (Romania) il 23.01.1975; 11. BUCUR Alecu, nato a Bacau (Romania) il 03.04.1975; 12. STAN Catalin Basam, nato a Bacau (Romania) il 26.10.1984.

Sono stati disposti gli arresti domiciliari per i primi otto, mentre, sempre il GIP, ha disposto l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per gli ultimi quattro. Le investigazioni sono state svolte dalla Stazione CC di Palma di Montechiaro a seguito delle numerose denunzie presentate dalle vittime di svariati furti di rame.

Il personale della Stazione, coadiuvato dai colleghi di Licata, ha effettuato puntuali accertamenti che hanno riscontrato quanto denunziato individuando il nucleo fondamentale dei ricettatori. I gravi, precisi e concordanti indizi di colpevolezza, raccolti in esito alle citate indagini di P.G., hanno determinato come detto l’emissione del provvedimento custodiale.

Anche questa indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Agrigento – diretta dal Procuratore della Repubblica Dr Renato Di Natale – dimostra la massima attenzione rivolta dall’Ufficio ai delitti contro il patrimonio in un contesto di particolare allarme sociale di recente evidenziato, proprio ad Agrigento, dall’attuale Ministro dell’Interno, prefetto Annamaria Cancellieri. L’attività, su direttive della stessa Procura, proseguono tuttora al fine di accertare eventuali altre corresponsabilità.

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