RACCOLTA RIFIUTI, ARO: ECCO LE 13 RAGIONI DELLA SCELTA ESTERNA MOTIVATE DALL’AMMINISTRAZIONE

Come è noto, la Giunta municipale ha deliberato l’approvazione della proposta di delibera di Consiglio comunale riguardo la raccolta dei rifiuti da appaltare tramite bando pubblico.

L’Amministrazione comunale, che ha fatto dell’Aro il cavallo di battaglia, ha evidenziato le ragioni più salienti della scelta alternativa a quella in house, cioè comunale.

La scelta di gestione in house è scaturita sostanzialmente dalle seguenti considerazioni.

Convenienza economica determinata da fattori quali il ribasso d’asta, l’accorpamento dei servizi accessori attualmente gestiti in economia, le migliorie proposte dalle ditte partecipanti,

Necessità di giustificare il ricorso a una forma di gestione in house che va contro il principio comunitario della libera concorrenza, stante che allo stato attuale non sussistono ragioni che precluderebbero il raggiungimento dell’interesse pubblico qualora si adottassero le procedure ad evidenza pubblica.

Difficoltà di conseguire un effettivo “controllo analogo” , nel caso di affidamento in house, stante l’attuale esigua disponibilità di risorse umane.

Difficoltà economico/amministrativa, nel caso di gestione in house , per l’organizzazione di una società di scopo avente il Comune come unico socio.

L’eventuale affidamento in house, ai sensi di legge, costituisce “eccezione” da motivare adeguatamente, con il rischio di incorrere in eventuali inconvenienti di carattere amministrativo e legale.

La scelta dell’ in house , è stato dimostrato, risulta tanto più più conveniente quanto minore è la dimensione del servizio.

La scelta dell’affidamento esterno è giustificata invece per le dimensioni della commessa in argomento ed il maggior potenziale di efficienza e di economicità.

Il ricorso alla società mista è da escludere in quanto l’assetto dei rapporti fra concedente e affidatario richiedono procedure e requisiti che oggi non si ritiene conducente percorrere.

Non si rileva oggi la possibilità di derogare alle regole di concorrenza in quanto non sussistono condizioni che possano motivare criteri di necessità, adeguatezza e proporzionalità.

La scelta del modello in house comporterebbe sicuri appesantimenti amministrativi , oggi non sostenibili da parte dell’ente, quali ad esempio gli aspetti legati all’accesso ai finanziamenti statali, di assoggettamento al patto di stabilità interno, di modalità di acquisto di beni e servizi e di gestione del personale e dei mezzi.

Rischi finanziari per il Comune legati alla prestazione della società di scopo (nel caso di gestione in house).

Difficoltà di gestire in proprio in considerazione della reale disponibilità di risorse umane, strumentali e finanziarie.

Possibilità, nel caso di affidamento esterno, di avere migliorie al servizio rispetto a quelle previste nel Piano e la possibilità di risarcimenti in caso di mancato raggiungimento delle percentuali di raccolta differenziata.

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