PROCESSO “ARGANTE”: CONDANNATI PUCCIO, BONDI’, BENIAMINO E SOLARINO

Puccio, Beniamino e Solarino sono stati condannati al risarcimento del danno alla parte civile di 70.000 euro

Il Gup del Tribunale di Sciacca, Giuseppe Miceli, ha condannato i 4 imputati del processo “Argante”. 

Queste le condanne:

Luisa Puccio , di 49 anni (detenuta in carcere), accusata di estorsione e circonvenzione di incapace,  3 anni e 8 mesi oltre a 1.400 euro di multa e l’interdizione per 5 anni dai pubblici uffici. 

(Il pubblico ministero, Alessandro Moffa, aveva chiesto 5 anni di carcere e 1.400 euro dui multa). Difesa dagli avvocati Antonio Pecoraro e Scalici.

  Benedetto Bondì , di 24 anni, (arresti domiciliari) accusato di estorsione e circonvenzione di incapace e’ stato condannato per il reato di di estorsione 2 anni e 3 mesi, oltre ad una multa di 800 euro. Assolto dal reato di circonvenzione di incapace.

(accusa, 3 anni e 1.400 euro di multa). Difeso dagli avvocati Antonio Pecoraro e Scalici.

Giuseppe Beniamino,  di 54 anni, (arresti domiciliari) accusato di circonvenzione di incapace, 3 anni e 2 mesi, oltre ad una multa di 1.200 euro. Interdetto per 5 anni dai pubblici uffici. 

(accusa 3 anni e 4 mesi). Difeso dagli avvocati Antonio Pecoraro e Scalici.

Giuseppe Solarino , di 60 anni, (arresti domiciliari) accusato di circonvenzione di incapace, a 2 anni. Pena sospesa e misura cautelare revocata. 

(accusa 2 anni e 10 mesi, 1.000 euro di multa). Difeso dall’avvocato Paolo Imbornone.

Puccio, Beniamino e Solarino sono stati condannati al risarcimento del danno alla parte civile di 70.000 euro per il caso di circonvenzione di incapace. Puccio e Bondi’ al risarcimento del danno di 8.680 per l’estorsione. 

Il processo scaturisce dall’operazione “Argante”, che lo scorso dicembre aveva portato all’emissione di 9 misure cautelari. le indagini coordinate dalla Procura di Sciacca sono state condotte dai carabinieri di Sciacca.

Nell’ambito  del procedimento penale hanno già patteggiato la pena gli imputati Donato Morrione , 53enne (3 anni e 800 euro di multa); Silvia Cognata , di 27 anni, e Giovanna Gambino , 24enne (2 anni e 400 euro con pena sospesa); il tunisino Abbes Aidoudi , di 41enne (2 anni di reclusione). 

L’operazione scattò alle prime ore del 19 dicembre 2012.  L’attività scaturisce dall’arresto del pregiudicato Benedetto Bondì, il quale l’11 aprile del 2012 era stato bloccato mentre intascava la somma di 60 € da un commerciante del luogo. L’arrestato, secondo quanto accertato, aveva estorto alla vittima, con cadenza settimanale, somme variabili tra 50 e 100 €, minacciando, in caso di rifiuto, danni alla persona o all’esercizio commerciale ad opera di non meglio indicati personaggi del palermitano.
 Un successivo approfondimento investigativo ha permesso di accertare come il predetto facesse parte di un gruppo criminale a capo del quale si poneva Luisa Puccio, che avvalendosi della collaborazione degli altri indagati, mediante palesi minacce o anche veri e propri inganni, era riuscita, nel giro di alcuni anni, ad assicurarsi la somma di circa € 100.000.
Solo la disperazione aveva infine indotto la persona offesa a rivolgersi ad un Carabiniere di quartiere in servizio nella zona. Ai primi contatti era seguita una circostanziata denuncia che ha poi permesso di ricostruire la vicenda criminale ponendovi provvidenzialmente fine.
L’attività è stata convenzionalmente denominata “Argante” in relazione al protagonista della commedia “Il malato immaginario” di Moliere, poiché la maggior parte delle somme sottratte al negoziante con l’inganno sarebbero servite per le costose cure sanitarie di un inesistente professionista, personaggio inventato dal gruppo criminale.

La parte offesa, Maria Carmela Sclafani, si è costituita parte civile ed è rapprsentata dall’avvocato Salvatore Tirnetta.

(Nella foto Luisa Puccio, ritenuta la “mente” dell’estorsione)

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