PASSATA LA FESTA, GABBATA LA VERIFICA? INTANTO, “GLI SCONTENTI” AUMENTANO. SABATO SCORSO SI SONO RIUNITI

Editoriale di Filippo Cardinale

Verifica nella verifica. In attesa che il sindaco Di Paola seguiti le riunioni di maggioranza, una parte della maggioranza stessa si riunisce per fare il punto della situazione. Questo succede prima di domenica scorsa. Sono in sette i consiglieri comunali della maggioranza che si riuniscono. Settecasi, Catanzaro, Augello, Turturici, Ambrogio, Monteleone. C’è anche l’ex consigliere provinciale Ezio Di Prima, ideatore della lista Patto per il Territorio che ha eletto Giuseppe Ambrogio. E’ un gruppo di “scontenti”, o “poco contenti”.

Ma al di là dello stato d’umore che possono manifestare, alla base c’è la voglia di fare chiarezza. E il gruppo, di volta in volta cresce, anche perché tra i non partecipanti, c’è chi manda messaggi, ai partecipanti, di malessere interno. Il comune denominatore è la consapevolezza che l’Amministrazione comunale deve cambiare passo. La Giunta, a di loro, ma anche da diversi consiglieri comunali esterni al gruppo dei sette, non rema all’unisono.

Il sindaco Di Paola è costretto a fare da “notaio” su tutte le iniziative. Il giudizio è che su 6 assessori, solamente un paio (Bivona e Monte) sostengono un ritmo adeguato alle enunciazioni contenute nel programma elettorale di Di Paola. Gli altri “arrancano”. Così, dicono, non si può andare avanti. In tanti della maggioranza raccolgono umori della gente che sono di toni diversi a quelli precedenti. In buona sostanza, si coglie malcontento tra la gente.

La crisi c’è, le tasse sono aumentate per forza di cose, ma la Giunta non può trincerarsi dietro tale motivazione. Chi decide di mettersi alla prova e chiede il consenso, deve andare avanti con i programmi, con le idee scritte sul programma elettorale. Poi c’è la questione del sovradimensionamento del Nuovo Centro Destra.

Oggi la verità è che al di là degli assessori Porrello e Caracappa, gli altri sono tutti riconducibili a Ncd, che vanta anche le cariche istituzionali della Presidenza e vice Presidenza del Consiglio comunale. In tanti della maggioranza, anche se in silenzio, chiedono una maggiore partecipazione alle scelte da condividere. Molti si trovano a immaginarsi “inermi” e a servire solo a votare a favore della maggioranza. C’è il rapporto da chiarire con Mpa. Ma anche l’idea di larghe intese coinvolgendo l’opposizione, o parte di essa. La matematica non è così razionale come, forse, Di Paola, immagina.

Non è che “cacciando” tre consiglieri comunali il pareggio avviene con l’ingresso dei tre di Mpa. La questione è assai più delicata. Il gruppo degli “scontenti” va al di là del numero di 7. E oltre i numeri, oltre la matematica, Fabrizio Di Paola deve registrare che il clima iniziale non c’è più. Rischia di “tamponare” alcune falle, ma con la possibilità di aprirne altre. Forse più gravi.

Sarebbe un servizio di trasparenza e lealtà reso alla città, se gli assessori e chi ricopre cariche istituzionali, dichiarassero apertamente a quale partito fanno riferimento. Del resto, la gente vede i movimenti nelle segreterie, le partecipazioni alle conferenze stampa. Molti si forniscono in due forni. E di forni, il gruppo degli scontenti, ne vuole vedere uno.

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