PROVVIDENZA GRASSI, SPUNTA UN TESTIMONE: “HO SENTITO UNA FRENATA E POI UNA BOTTA VIOLENTISSIMA”. IL MISTERO DELLA 27ENNE RITROVATA MORTA SOTTO UN VIADOTTO

Si infittiscono di mistero i particolari della tragica morte di Provvidenza Grassi, la ventisettenne scomparsa a Messina lo scorso 10 luglio, ritrovata morta il 23 gennaio scorso sotto il viadotto autostradale di Bordonaro all’uscita dello svincolo di Gazzi, nella città dello Stretto. Con lei, la sua auto, una Fiat 600 bianca.

Spunta infatti un testimone oculare che avrebbe assistito ad un incidente stradale, avvenuto secondo le sue stesse dichiarazioni, in quello stesso punto e quella stessa notte in cui si persero le tracce della ragazza. “Quella sera – racconta – ero affacciato alla finestra di casa. Fumavo una sigaretta. Esattamente alle 2.23 ho sentito un rumore, come di una frenata. Poi una botta violentissima. Successivamente ho sentito muoversi le foglie degli alberi. Mi sono sporto, ma era buio pesto e non ho visto niente. Mi sono accorto, però, che una Peugeot di colore bianco percorreva la bretella dell’uscita della tangenziale di Gazzi a velocità ridottissima. Strano, visto che a tarda notte, i veicoli sfrecciano a tutta velocità”.

Lo racconta alle telecamere di Punto franco, Giovanni Scicolone, durante la puntata andata in onda venerdì sera su Rtp. Scicolone è certo di aver assistito a quella scena dalla finestra della sua abitazione delle “Case gialle” di Bordonaro. Agli inquirenti non resta che accertarsi della veridicità delle dichiarazioni rilasciate dal testimone, ritenuto finora attendibile, ma non escludono nessun tipo di ipotesi. Sono infatti tanti i punti oscuri di questa vicenda, primo fra tutti il fatto che in quel tratto di strada, non ci sarebbero tracce significative di ammaccatura sul guardrail. Ciò farebbe intendere che la macchina di Provvy sia letteralmente volata o che qualcuno abbia potuto spingere l’auto provocandone la caduta dal viadotto.

Ancora incongruenze che non riescono a sciogliere la matassa di questo giallo: ad esempio il ritrovamento a casa di Provvidenza di un paio di jeans con gli strass che la ragazza avrebbe indossato quella stessa sera, trascorsa a Rometta a casa di Fabio Lo Schiavo, suo fidanzato, attualmente agli arresti domiciliari per droga. Secondo indiscrezioni infatti, al momento del ritrovamento, Provvy indossava un pantalone diverso. Questo particolare per gli inquirenti aprirebbe un altro scenario. É possibile che la ragazza sia tornata a casa, si sia cambiata e poi sia uscita nuovamente? E ancora, come mai la mattina dell’11 luglio il suo cellulare agganciava la cella esistente nei pressi della sua abitazione? Gli inquirenti non intendono lasciare nulla al caso e stanno ipotizzando anche la pista del sequestro. Ad indicare questa possibilità è stata la testimonianza di una donna che tempo fa, a Chi l’ha visto, aveva riferito di aver riconosciuto la ventisettenne a Villapiana Lido nel mese di agosto, e di averle telefonato subito.

Alla chiamata però avrebbe risposto una donna di nome Giada che aveva detto di trovarsi segregata insieme a Provvidenza e di essere tenuta in schiavitù da due uomini. Anche il fidanzato sostiene di aver ricevuto una sua telefonata il 20 luglio quando, secondo le autorità, Provvidenza era già morta da tempo.

Sabrina Macaluso

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