VIADOTTO CANSALAMONE: CROCE STOPPA LA “SOLUZIONE TAMPONE”, NON GARANTISCE LA SICUREZZA SISMICA

Il cavallo vincente dell’Amministrazione Valenti “rompe” la sua corsa e l’ex assessore regionale Maurizio Croce, nominato Commissario straordinario per i rischi del dissesto idrogeologico nell’ambito del Patto per il Sud, stoppa la soluzione tampone prospettata da mesi dal sindaco. In verità, il Commissario straordinario congela anche l’ipotesi della viabilità alternativa.

Il gelo siberiano arriva dalla riunione svoltasi ieri a Palermo nei locali  del Commissario di Governo contro il dissesto idrogeologico nella Regione Siciliana. Alla riunione, indetta dallo stesso Croce, hanno partecipato  il deputato regionale saccense Matteo Mangiacavallo, l’ingegnere Matteo Accardi, l’architetto Calogero Segreto nella qualità di assessore Lavori pubblici del Comune di Sciacca, l’ingegnere Antonio D’Arrigo e l’ingegnere Nicola Rustica (tecnici incaricati dall’Amministrazione Comunale di Sciacca per la verifica delle condizioni di sicurezza statiche e sismiche del viadotto Cansalamone), l’ingegnere Mario Di Giovanna e il consigliere comunale di opposizione Alessandro Curreri. Appare strano che alla riunione abbia partecipato solo il consigliere Curreri, mentre altri consiglieri comunali, delle varie opposizioni che di maggioranza,  siano rimasti all’oscuro della riunione e lontano da Palermo.

Oggetto della riunione è stato l’intervento di messa in sicurezza del viadotto Cansalamone. Intervento  finanziato attraverso il Patto per il Sud – Regione Siciliana a valere su risorse FSC per un importo pari di  2.930.000 euro. Si tratta di un intervento definitivo sul viadotto chiuso da anni e che consente anche la sicurezza dal punto di vista sismico, oltre a quello strutturale.

Il Commissario straordinario Maurizio Croce ha ribadito, nel corso della riunione, che si trova depositato un progetto preliminare per l’importo di 2.930.000 euro, redatto dal Genio Civile di Agrigento. Il progetto è già corredato di tutti gli elementi utili al fine di procedere con la pubblicazione del bando di gara per i successivi servizi di ingegneria.

Ma qui c’è un giallo che è stato risolto ieri nel corso della riunione. Perché la procedura si è rallentata? Lo ha detto chiaramente il Commissario Croce: durante la definizione del bando, è pervenuta all’ufficio uno studio, commissionato dal Comune di Sciacca, redatto dall’ingegnere D’Arrigo che, sulla scorta di apposite indagini conoscitive, prevede, tra l’altro, una serie di interventi minimali che consentirebbero la riapertura temporanea (due anni) e con limitazioni del viadotto Cansalamone. Studio che ha frenato l’iter in corso per la soluzione definitiva della messa in sicurezza del viadotto Cansalamone.

Come ha più volte dichiarato il sindaco Francesca Valenti, anche nel corso della conferenza stampa di fine anno, l’Amministrazione Comunale ha richiesto uno stralcio dell’importo complessivo per poter effettuare, in via transitoria, la realizzazione di una soluzione tampone con l’apertura del viadotto a senso alternato e vietato ai mezzi pesanti. Uno stralcio per un importo di 400.000 euro

La riunione di ieri è apparsa, a tratti, un giallo degno di Agatha Christie. L’ingegnere Matteo Accardi, su indicazione del  gruppo del Movimento 5 Stelle, avrebbe evidenziato che le criticità riscontrate dai tecnici incaricati dal Comune e le soluzioni proposte dagli stessi, la nota “apertura temporanea del viadotto”, sarebbero diverse da quelle indicate nel progetto preliminare redatto dal Genio Civile di Agrigento. Lo stesso ingegnere Accardi avrebbe anche sottolineato che la soluzione spinta dal sindaco Francesca Valenti, cioè l’apertura temporanea spendendo 400 mila euro, sarebbe priva di sicurezza sismica. L’ingegnere Accardi  è propenso alla soluzione di una viabilità alternativa già presente nel PRG e nel PUMS.

Anche il deputato Mangiacavallo sostiene che la proposta di viabilità alternativa, oltre ad essere alternativa e realizzabile in tempi brevi, resterebbe per sempre alla città, come richiesto dai comitati cittadini nei diversi incontri svoltosi nelle settimane scorse. Mangiacavallo, nel corso della riunione, ha anche richiesto un’accelerazione dell’iter di emanazione del bando per la progettazione esecutiva e di valutare, attraverso un’analisi costi/benefici, la migliore soluzione progettuale da adottare, cioè demolizione o adeguamento sismico.

L’Assessore Calogero Segreto se da un lato ha confermato l’intenzione del Comune di portare avanti la soluzione di apertura temporanea del ponte, dall’altro ha precisato di non essere a conoscenza della soluzione proposta dall’ingegnere Accardi,  sostenuta dall’onorevole Matteo Mangiacavallo e dal M5S di Sciacca.

Nel corso della riunione ci sono stati altri colpi di scena. L’ingegnere D’Arrigo, nello spiegare lo studio che ha redatto (incaricato dall’Amministrazione comunale), ha evidenziato che l’apertura temporanea del viadotto Cansalamone, in assenza della verifica di rischio sismico, deve essere subordinata ad un parere da parte del Genio Civile di Agrigento circa. In buona sostanza, il Genio Civile di Agrigento dovrebbe accollarsi la responsabilità della sicurezza del viadotto, in condizioni di temporaneità, in assenza di verifiche sismiche del viadotto. Una follia che nessuno sarebbe disposto a firmare.

In buona sostanza, dopo due ore di riunione, sarebbe emerso, in riferimento agli esiti delle ultime indagini effettuate dall’ingegnere D’Arrigo, che in modo inequivocabile lo stato dell’arte di alcune pile del viadotto (in particolare 7 ed 8) e le relative criticità sarebbero sostanzialmente modificate rispetto a quelle contenute nella soluzione progettuale redatta dal Genio Civile di AG e depositata presso gli uffici del Commissario.

Ecco perché, alla fine, il Commissario Maurizio Croce ha congelato le soluzioni alternative e procede con il progetto definitivo. Anzi, avrebbe chiesto all’Amministrazione Comunale di Sciacca di provvedere, presto e in modo prioritario, all’aggiornamento dello studio di fattibilità tecnico economico del progetto di 2.930.000 euro, congelando le ipotesi di un’apertura temporanea del viadotto Cansalamone  e della viabiltà alternativa. L’aggiornamento dello studio di fattibilità tecnico economico del progetto serve a Croce a comprendere se ancora oggi bastano i 2.930.000 euro pronti per essere spesi.

Filippo Cardinale