TRIBUNALE: ACCUSE DI RESISTENZE CAMPANILISTICHE

Oggi una nota del Coordinamento Nazionale degli Ordini Forensi Minori a firma dell’avvocato Serafino Mazzotta sulla riforma delle circoscrizioni giudiziarie:

Accentratori metropolitani e poteri forti ci accusano di resistenze campanilistiche perché ci opponiamo alla chiusura dei Tribunali delle città che hanno la colpa di non essere province.

VOGLIAMO CHE SI SAPPIA :

1) noi, prima che Uffici giudiziari, difendiamo territori, perché 200 città italiane e quelle dei circondari non perdano i servizi essenziali, senza i quali diventano borghi periferici;

2) i risparmi si ottengono tagliando gli enti politico-amministrativi, non i poli erogatori di servizi reali, soppressi i quali spariscono o emigrano aziende e professionalità;

3) comunque è provato che la giustizia funziona meglio negli Uffici di dimensioni ragionevoli, mentre i grandi Tribunali sono ingolfati, inaccessibili e spesso ingovernabili;

4) il servizio giustizia costa molto meno nelle sedi minori che rendono possibile il controllo e riducono per i cittadini oneri, spostamenti e burocrazia;

5) il PRINCIPIO PRIORITARIO dettato dal Parlamento con la legge delega n. 148/2011 non è la chiusura dei Tribunali, ma il RIEQUILIBRIO DI COMPETENZE tra i più sovradimensionati e quelli confinanti oggi più piccoli, nell’interesse del più corretto funzionamento, e NOI ESIGIAMO DAL GOVERNO CHE RISPETTI TALE DIRETTIVA O CHE SI FERMI IMMEDIATAMENTE;

6) queste posizioni non sono ispirate da particolarismo o campanilismo, ma dal pari diritto di tutti i cittadini, ovunque risiedano, ad un presidio di giustizia vicina e riconoscibile, non concentrata in poche mani e sedi comodamente padroneggiabili da monopoli economici, magistratuali e professionali;

7) ci dia ascolto il Presidente della Repubblica (che è anche Presidente del CSM), perché unità nazionale significa anche uguali diritti dei cittadini, che vivono e lavorano e pagano in tutte le città, capoluoghi e non capoluoghi (tanto più mentre si proclama di voler sopprimere le province!).

SIAMO E SEMPRE SIAMO STATI PRONTI AL DIBATTITO IN TUTTE LE SEDI!

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