Terme, oggi ottavo anniversario della chiusura. Le 8 richieste del comitato civico
SCIACCA. Si è tenuta questa mattina dinanzi lo stabilimento termale una conferenza stampa del comitato civico patrimonio termale in occasione dell’ottavo anniversario di chiusura delle Terme di Sciacca. Presenti, oltre al coordinatore cittadino Franco Zammuto, alcuni componenti dello stesso comitato.
“Un’iniziativa volta per continuare a tenere alta l’attenzione su un problema che investe la città e il territorio, per “tenere alta – si legge in un documento – la bandiera di quanti non hanno perso la speranza che la città di Sciacca riesca a riappropriarsi della sua perduta identità, attraverso il recupero e la valorizzazione del suo patrimonio termale, che consideriamo fulcro irrinunciabile per un significativo sviluppo economico dell’intero territorio”.
All’incontro di questa mattina erano stati invitati anche il sindaco Fabio Termine e il presidente del consiglio comunale Ignazio Messina, ma nessuno dei due era presente.
“Non abbiamo pregiudiziali a prendere in considerazione e a discutere ipotesi di soluzione della questione termale diverse da quella del bando unico sull’interezza del complesso immobiliare – hanno detto – ma vogliamo occuparci del più autentico patrimonio termale nella sua interezza, è inaccettabile che la Regione si chiami fuori da ogni necessario intervento economico finalizzato alla salvaguardia e valorizzazione di quella che per noi è una parte strategica (in quanto funzionale) di tale patrimonio termale, considerando quest’ultimo un bene comune del territorio di Sciacca. E’ per questo – aggiungono – che riteniamo irrinunciabile difendere e preservare una visione futura di sviluppo termale che faccia perno sull’unitarietà di gestione di quei beni immobili che consideriamo strategici dell’identità termale”.
Il comitato ha stilato un elenco di otto richieste: che il sindaco di Sciacca, Fabio Termine, assuma il ruolo di guida e si faccia promotore di ogni possibile iniziativa tendente a creare le condizioni per raggiungere il massimo di convergenza territoriale; che tale strategia venga presentata e fatta conoscere con la massima urgenza alla nuova amministrazione della Regione siciliana; che la Regione siciliana adempia a tutti gli accertamenti e alle incombenze suggerite dal Prof. Faraci nella sua recente relazione di disamina sullo stato del termalismo siciliano; che vengano proseguiti e approfonditi i contatti con Cassa Depositi e Prestiti Sgr; che venga presa in considerazione, in funzione della particolarità della situazione, la possibilità che il bando di gara per la concessione dei beni termali possa eventualmente prevedere anche un canone gratuito a favore dell’aggiudicatario che tenesse a proprio carico gli oneri di riqualificazione; che il milione e mezzo di euro disponibile da parte del Comune d Sciacca venga utilizzato per la ristrutturazione delle piscine di acqua solfurea del Parco termale; che il bando pubblico per i beni termali, nella configurazione più ristretta da noi indicata, venga formulato con i contenuti più idonei e adeguati; che venga comunque tenuta in considerazione ogni possibile sinergia funzionale tra lo Stabilimento termale e il Grand Hotel delle Terme.
“Occorre quindi rimettersi in cammino – ha detto il coordinatore Franco Zammuto – senza cedere alla tentazione di ammainare la bandiera della speranza e della volontà di cambiare il corso delle cose, mantenendo ferma la rotta verso la meta: Sciacca città turistica e termale”.
Giuseppe Recca