SCUOLE AL FREDDO, L’OPPOSIZIONE CHIEDE LE DIMISSIONI DELL’ASSESSORE TESTONE

I gruppi consiliari di opposizione chiedono le dimissioni dell’assessore alla Pubblica Istruzione. “Non possiamo tacere dinanzi allo sconquasso che i suoi assessori stanno determinando sul tema dell’edilizia scolastica”, scrive l’opposizione in una lettera inviata al sindaco Di Paola.

In questi giorni sono evidenti “guasti di un’enorme gravità, non solo materiale, ma anche sotto il profilo culturale, che certamente non potranno essere lasciati passare in cavalleria per un paio di stufette elettriche acquistate e la solita sfuriata ai dirigenti, che ormai hanno assunto il ruolo di capri espiatori della sua amministrazione, tutte le volte che c’è da coprire qualche vergogna”, continua la lettera.

“Ci saremmo aspettati un piano rivoluzionario per l’edilizia scolastica, ci saremmo aspettati investimenti a pioggia per migliorare le condizioni strutturali dei locali adibiti a tale destinazione; invece ci troviamo con le scuole congelate e nemmeno un soldo previsto dal precedente bilancio per effettuare interventi simili”, scrive l’opposizione, secondo la quale l’Amministrazione Di Paola sarà ricordata “come la giunta dell’approssimazione, quel che viaggia a vista e che sconosce il senso della parola programmazione”.

“La situazione vergognosa in cui versano le scuole di Sciacca è la rappresentazione plastica di un fallimento politico, che è anche la conseguenza delle promesse dei toni populistici e demagogici che la sua parte politica ha utilizzato nella precedente consiliatura e di cui siete rimasti paradossalmente vittime”.

Nella lettera, l’opposizione evidenzia “le figure bambine rimediate in pochi mesi dall’attuale assessore al ramo”, che sono addirittura “imbarazzanti ed in qualunque contesto normale ne avrebbero imposto le dimissioni immediate; ma sarebbe ingeneroso dare tutte le colpe alla dott.ssa Testone, la quale, non solo ha trovato in eredità da chi l’ha preceduta il nulla più totale, ma ha dovuto fare i conti con un bilancio che non lasciava nemmeno le briciole alle scuole”.

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