RSU TRIBUNALE SCIACCA SCRIVE AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA: “QUI C’E’ LA STRUTTURA, MA MANCANO I GIUDICI”

Sulla vicenda relativa alla mancanza di magistrati al Tribuinale di Sciacca, specie giudicanti, la rappresentanza unitaria sindacale ha scritto una lettera al Presidente della Repubblica e al Ministro di Giustizia. Lettera che pubblichiamom integralmente.

 

Egregio Sig. Presidente della Repubblica

e On.Ministro della Giustizia,

siamo ancora qui a chiedervi di intervenire per poter risolvere i problemi che affliggono la gestione delle cose di giustizia in questo territorio. Il Circondario del Tribunale di Sciacca con il D. Lgs 7 settembre 2012, n. 155 è stato ampliato con l’aggiunta della sede distaccata del Tribunale di Partanna che consta di 5 comuni con un bacino di utenza di circa 25.000 abitanti che si vanno ad aggiungere ai circa 125.000 del circondario di Sciacca.

La soppressione del Tribunale a noi sembrava una grande ingiustizia perché il nostro ideale di giustizia ci faceva pensare che lo scopo che aveva portato, in illo tempore, all’istituzione del Tribunale di Sciacca fosse stato quello di garantire a tutti i cittadini di questo circondario un certo standard sicurezza che accompagnasse lo sviluppo economico e sociale del territorio, che non è mai arrivato – la provincia di Agrigento si batte sempre per l’ultimo posto nella classifica delle più povere d’Italia.

Qualche esempio: il crollo di un ponticciolo sulla S.S. 115 ha tagliato in due La Sicilia per parecchi mesi e di costruirne uno nuovo ancora se ne parla…parla ..parla o un semaforo posto in un altro punto della stessa strada, (per ripristinare i gard-rail che non hanno retto agli urti causando diverse vittime) è lì da ormai un anno circa, ma di lavori neanche l’ombra. Altro che strade superveloci (come asseriva il Ministro Severino).

E’ inutile nasconderlo, da noi la mafia ed il malaffare e la quasi totale assenza di politica incisiva a sostegno del territorio, hanno da sempre frenato lo sviluppo economico di questo terra ed è per questo che abbiamo ritenuto fondamentale che il Tribunale di Sciacca e la Procura della Repubblica fossero la garanzia che la speranza di un futuro migliore per i nostri giovani che vivono in questo lembo di Sicilia non fosse solo un miraggio.

Ora la permanenza del Tribunale e della Procura è una realtà e noi lo consideriamo un nostro diritto, ma il fatto di possedere questo diritto, senza avere le condizioni per fruirne in modo compiuto, equivale a non aver nessun diritto. Infatti L’istituzione Tribunale è rimasta ma mancano i Giudici. A dire il vero eravamo certi che, dopo l’accorpamento della Sezione di Partanna, si procedesse all’aumento della pianta organica dei magistrati di almeno di un’unità invece così non è stato. Per questo oggi continuiamo a chiedere con forza il potenziamento dell’organico.

Allo stato, su nove magistrati in organico, a breve ne rimarranno 5, più il Presidente (anche lui per, vox populi, in via di trasferimento) con una scopertura del 45%. Un magistrato ha già lasciato la sede e due (già trasferiti) si apprestano a farlo, un’altra scopertura è “cronica”. Una situazione che mette in forse il buon funzionamento degli uffici nonostante l’impegno profuso dai magistrati togati, dalla magistratura onoraria e dal personale amministrativo.

Il quale è stato falcidiato dalle Leggi finanziarie che hanno tagliato a più riprese molti posti in pianta organica. L’organico, a onor del vero, risulta sempre al completo ma solo perché i posti di coloro che vanno in pensione vengono tagliati: un bel giochino certo, ma che costringe però chi resta in servizio a sobbarcarsi il lavoro di chi non c’è più ( nemmeno in pianta organica). Tutto questo senza alcun riconoscimento (a livello Ministeriale), infatti di riqualificazione non se ne parla nemmeno, mentre altri settori del pubblico impiego e dello stesso Ministero della Giustizia ne hanno fatte addirittura due.

Bisogna anche dire che i numeri di questo “piccolo” Tribunale non sono cosa da poco. Parliamo dei dati registrati nel corso dello scorso anno: sono risultati pendenti circa 4.200 procedimenti civili, mentre ne sono stati definiti circa 4.300; 2.200 sono stati i processi penali pendenti, mentre ne sono stati definiti circa 900 e si è registrata una pendenza di circa 1100 fascicoli GIP/GUP con una definizione di circa 3200 (noti ed ignoti).

Nel settore civile i definiti superano i sopravvenuti, il che vuol dire che si è dato anche un colpo all’arretrato. A questi vanno aggiunti quelli della ex Sezione distaccata di Partanna che dallo scorso mese di settembre vanno ad accrescere le sopravvenienze ed i numeri di cui sopra andranno certamente ad aumentare (n.520 circa proc.civili pendenti e n.280 proc.penali – dati anno 2013).

“La Giustizia ritardata è giustizia negata” questa frase attribuita a Montesquieu non trovava posto qui da noi; ci si vantava, infatti, di una giustizia celere ed efficace, confermato anche da recente ispezione ministeriale. Si parla spesso che dove la Giustizia non funziona celermente non si fanno investimenti e non vengono gli investitori stranieri ed allora perché depotenziare questo Tribunale? Perché non potenziarlo?

Noi, Istituzioni tutte, che crediamo ancora che la vera “essenza della giustizia consista nella costante e perpetua volontà di riconoscere a ciascuno il suo diritto” , vi chiediamo perciò di non fare disperdere questo patrimonio di legalità, questa richiesta di giustizia che si è manifestata nelle manifestazioni a sostegno della permanenza del Tribunale e della procura della Repubblica, questo bisogno di protezione che questo territorio, che come un bimbo inerme, chiede a gran voce.

Se la Giustizia è ancora un valore vi chiediamo di far tutto il possibile per far coprire i posti in organico vacanti, di potenziare con l’aggiunta di un altro Giudice l’organico del Tribunale e di potenziare anche l’organico del personale amministrativo, anche se con l’arrivo del personale dei soppressi uffici del Giudice di pace la situazione dovrebbe migliorare.

Noi che vogliamo avere ancora fiducia nelle istituzioni e nella politica e che vogliamo poter credere che le voci che vengono dal basso siano ancora ascoltate e prese in considerazione dai referenti istituzionali, porgiamo distinti saluti.

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