QUEL CATTIVO ESEMPIO CHE VIENE DAI SINDACI

EDITORIALE DI FILIPPO CARDINALE

 

Menomale che con l’anno nuovo si cambia registro per quanto riguarda la gestione dei rifiuti. Arriva l’Aro e va via la Sogeir, società che in questi anni ha gestito la raccolta dei rifiuti millantando azioni di “virtuose” che il tempo, invece, ha svelato per quel che effettivamente sono: un fallimento. Là dove c’è la mano pubblica i risultati non possono che essere un disastro.

Lo prova il fatto che anni e anni di diffusioni di risultati “strabilianti”, propinati al pubblico con dispendio di risorse pubbliche in spot pubblicitari, non hanno prodotto quel risultato di raccolta differenziata utile a trarre benefici per l’ambiente e vantaggi economici per i cittadini. Nulla di tutto questo, e Sciacca è l’esempio eclatante.

La città più garnde dei 17 Comuni che compongono l’Ato Ag 1 ha una percentuale del 20%. Un disastro. C’è voluta l’emergenza dei rifiuti che ha colpito la Sicilia per invertire la tendenza e far aumentare la percentuale della differenziata.

Alla riunione dell’Assemblea dei soci, di ieri, si sono presentati sono tre sindaci su diciassette. Eppure, l’argomento da trattare era vitale. La Sogeir deve incassare circa 3 milioni di euro e non ha un soldo per far fronte agli impegni con i fornitori, per pagare regolarmente gli stipendi ai lavoratori. Ci sono Comuni come Sciacca, Ribera, Caltabellotta che pagano regolarmente le quote spettanti alla Sogeir. Ci sono numerosi Comuni che pagano con mesi di ritardo, qualcuno, addirittura, che non versa soldi alla Sogeir da un anno.

Il carrozzone Sogeir non ha soldi per pagare le manutenzioni ai mezzi. Ha mezzi vecchi, che perdono percolato nel targitto. I cassonetti sono sporchi e puzzolenti. Non si lavano. Una vergogna all’inverosimile. 

Parliamoci chiaro, se la Sogeir non incassa ha poco da pagare. E’ più che ovvio. I sindacati protestano, giustamente, per garantire ai lavoratori il giusto diritto di percepire le spettanze regolarmente. I lavoratori hanno le famiglie a cui garantire il vivere quotidiano. E’ diventato un gioco orribile e terribile. Tanti sindaci non pagano e se ne fregano. I lavoratori non riscuotono e proclamano lo sciopero. I fornitori non incassano e bloccano le forniture.

Nessun Commissario straordinario con queste condizioni sarebbe in grado di gestire un carrozzone simile. Vorremmo che i sindacati iniziassero una severa campagna di sensibilizzazione verso l’opinione pubblica indicando i sindaci morosi, spronandoli a pagare, indicandoli come la causa delle agitazioni dei lavoratori, dei blocchi delle forniture da parte dei fornitori.

Menomale che siamo alla fine. Con l’anno nuovo cambia musica. Non avremo più a che fare con estenuanti e inutili assemblee dei soci, spesso deserte, quasi sempre infruttuose. Sciacca si distaccherà dal contesto dei 17 Comuni. Ci sarà una nuova gestione con regole chiare, sanzioni da pagare in caso di inadempimenti o disservizi. Ma soprattutto, non avremo a che fare più con sindaci che mirano alla protezione del loro campanile. E’ stato un cattivo esempio quello di diversi sindaci che ano preferito disertare le assemblee anziché risolvere i problemi.

Una disaffezione alla cosa pubblica, all’interesse pubblico. Ancora una volta la politica è stata capace di allontanarsi dalla gente.

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