PROCESSO ANTIDROGA “BACCHANALIA”. SI E’ CONCLUSA LA PRIMA UDIENZA DEL RITO ORDINARIO

Ecco il quadro processuale completo

Si è conclusa poco fa la prima udienza con il rito ordinario del processo antidroga “Bacchanalia”.  Sono stati  adempiuti gli atti preliminari, con l’ammissione dei testi e la trascrizione delle intercettazioni. Il processo si celebra dinanzi il giudice monocratico Roberta Nodari. Pubblico ministero è Salvatore Vella. La prossima udienza è fissata per il prossimo febbraio.

Gli imputati, complessivamente, sono 25.

Sono 8 quelli che hanno scelto di essere processati con il rito ordinario : Gianluca Cammarata (Sciacca, 1986), Francesco Ferrarello (Erice, 1982), Simona Gentile (Wuppertal, 1990), Vito Incorvaia (Palermo, 1986), Francesca  Migliore (Menfi, 1989), Daniela Pecora (Castelvetrano, 1982) e Calogero Vetrano (Castelvetrano, 1968).

Hanno patteggiato in cinque: Jessica Giarratano (Rastatt, 1986) 4 mesi e 400 euro di multa, Angelo Loquace (Castelvetrano, 1975), 8 mesi e 2000 euro di multa, Francesco Milici (Sciacca, 1981), 3 anni e 13.000 euro di multa, Calogero Puleo (Castelvetrano, 1986), 3 anni e 5 mesi e una multa di 5.500 euro, Giuseppe Antonio Titone (Sciacca, 1983), 4 mesi e 400 euro di multa.

In 12 hanno scelto si essere processati con il rito abbreviato : Vincenzo Orsini (Menfi, 1974), Calogero Cammarata (Menfi, 1977), Salvatore Caruso (Menfi, 1985), Antonella Chillà (Menfi, 1979), Kamel Kitar (Menfi), Enrico Giuseppe Lombardo (Mazara del Vallo 1985), Maria Luisa Mergola (Menfi, 1988), Francesco Miceli (Erice, 1987), Vito Mirabile (Menfi, 1986), Francesco Notaro (Santa Caterina Villarmosa), Francesco Pecora (Sciacca, 1988), Giovanni Titone (Menfi, 1985). Per loro, il pm Vella ha chiesto le seguenti condanne: 10 anni e 8 mesi di reclusione e multa di 60.000 euro per Vincenzo Orsini (Menfi, 1974), 10 anni e 80.000 euro per Francesco Notaro (Santa Caterina Villarmosa), 8 anni e 32.600 euro per Giovanni Titone (Menfi, 1985), 5 anni e 34.000 euro per Calogero Cammarata (Menfi, 1977), 4 anni, 8 mesi e 18.000 euro per Salvatore Caruso (Menfi, 1985), 4 anni, 2 mesi e 22.000 euro per Antonella Chillà (Menfi, 1979), 5 anni, 2 mesi, 20 giorni e 20.400 uro per Kamel Kitar (Menfi), 4 anni, 8 mesi e 20.000 euro per Maria Luisa Mergola (Menfi, 1988), 5 anni e 20.000 euro per Francesco Miceli (Erice, 1987), 3 anni, 10 mesi, 20 giorni e 14.000 euro per Vito Mirabile (Menfi, 1986). 

 I capi di imputazione si riferiscono allo spaccio di sostanze stupefacenti del tipo cocaina e hashish. Per Vincenzo Orsini, oltre allo spaccio di sostanze stupefacenti, c’è anche la detenzione illegale di una pistola. Si è aggravata la posizione del saccense  Francesco Pecora, di anni 22, per il quale  il pubblico ministero Salvatore Vella ha formalizzato anche l’accusa di spaccio di sostanze stupefacenti. Pecora, secondo la pubblica accusa, avrebbe svolto il compito di corriere di sostanze stupefacenti tra Criscentino, in provincia di Vicenza, e Palermo, rifornendo il gruppo finito nella retata dello scorso maggio.

L’operazione antidroga “Bacchanalia”, conclusa con la retata del 19 maggio scorso,  prende  il nome da una fine lettura di classici greci. Il nome si riferisce ad un culto misterico che culmina in un clima di allegria sfrenata, caratterizzato da musica, abbondanza di vino, ma anche con orge. L’accostamento dell’operazione al clima di “allegria sfrenata”, coincide bene con la degenerazione della festa del carnevale che ha cancellato da qualche anno la nobile tradizione del periodo carnascialesco saccense. L’alcol in abbondanza c’è, il consumo di droga anche. Le prime ore del 19 maggio 2009, mercoledì, furono scandite dalle azioni dei militari dell’Arma intenti ad assicurare alla giustizia i componenti della rete di presunti spacciatori di droga.  Un massiccio “attacco”,  a Sciacca, Menfi, Palermo, Varese, Biella e Vercelli, eseguito dai carabinieri della  Compagnia di Sciacca e del Comando Provinciale di Agrigento, con il supporto del Nucleo cinofili e Nucleo Elicotteri di Palermo oltre che dei militari delle altre province interessate.  Le investigazioni prendono il via dal carnevale del 2009. “Il clima di giocosa e sfrenata allegria”, caratteristiche del rito pagano in onore del dio Bacco, da lì il nome Bacchanalia, trasportato nella nostra attualità fino a trasformare l’antica tradizione carnascialesca saccense ma che ormai ha invaso e che ormai hanno trasformato il carnevale di Sciacca in una immensa osteria, dove l’oste non c’è e l’alcol scorre a fiumi insieme alla droga, ha spinto i militari dell’Arma a precedere una forte  impennata nel consumo di sostanze stupefacenti. In breve tempo viene individuata una vasta rete di spacciatori suddivisa in 5 gruppi operanti principalmente nel comune di Menfi ed a Sciacca proprio nel periodo dei festeggiamenti carnascialeschi.

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