MARIO TURTURICI: “SUL SONDAGGIO COLGO ASPETTI BIZZARRI

L’ex sindaco Mario Turturici ci ha inviato una lettera in merito al nostro articolo pubblicato ieri, dal titolo “Un sondaggio che riapre i giochi”. Volentieri la pubblichiamo perchè non solo è foriera di dibattito, ma rispecchia il nostro obiettivo che è quello dello sviluppare un Forum con i nostri lettori.

Gentilissimo Direttore,

da affezionato suo lettore, mi permetto rassegnarle alcune personalissime considerazioni sull’articolo dal titolo ” il sondaggio che riapre i giochi” . Intanto la ringrazio, perché grazie al suo giornale, vengo a conoscenza dei contenuti e degli esiti di un sondaggio commissionato dal Pdl locale, ovvero il mio partito, di cui francamente non ero a conoscenza.

Ovviamente non ho motivo di ritenere che le notizie riportate nell’articolo siano il frutto di fantasia, sia per l’alto livello di professionalità che riconosco al suo giornale, sia per la totale assenza di “prove” contrarie, in carenza di una smentita ufficiale da parte degli organi preposti. Detto ciò, ci sono degli aspetti alquanto bizzarri e anche un po’ divertenti in questa vicenda, che mi spingono ad intervenire. Tenuto conto che questo tipo di sondaggio, per sua funzione, dovrebbe rimanere un fatto interno al partito, e quindi riservato, mi chiedo come sia possibile che le “presunte” risultanze rappresentino occasione di disamina ed amplificazione in autorevoli organi di informazione cittadina, in un momento così delicato per le scelte politiche che si andranno ad assumere.

Pur apprezzando le doti “investigative” del suo staff, che esercita ovviamente con scrupolo il proprio dovere, ho il timore, ma spero di sbagliarmi, che ci possa essere una “falla” nel sistema. A mio giudizio, alimentare fughe di notizie, magari con l’intento di “movimentare” l’opinione pubblica verso una opzione, piuttosto che verso un altra, rischia di produrre effetti esattamente opposti a quelli sperati, soprattutto ove dovesse riscontrarsi che il metodo adottato nella scelta delle opzioni proposte, un po’ limitate, possa essere stato quello della conventio ad excludendum. In conclusione, nel ringraziarla per l’ospitalità, le chiedo se cortesemente possa farmi conoscere, anche in via riservata, gli esiti del sondaggio riguardanti l’attivita’ della mia amministrazione, mi servirà per capire meglio di cosa stiamo parlando. Con la stima e l’affetto di sempre, Mario Turturici

 

Gentile dottor Mario Turturici, ho avuto modo, in più occasioni, di apprezzare le sue capacità di analisi che producono quel sano dibattito che spesso, purtroppo, manca o deraglia dai binari del tono urbano. Nel ringraziarLa per il senso di stima e fiducia che nutre per la testata, che so segue con costanza, essa si contraddistingue per l’adesione a principi basilari e irrinunciabili del giornalismo: ricerca delle notizie, attendibilità delle fonti, capacità di analisi, consapevolezza dell’interesse pubblico. Sintetizzo tali elementi in una caratteristica primaria della nostra testata, rifacendomi alla cultura americana: intendiamo essere cani da guardia. E lo siamo.

Noi abbiamo il diritto di fare cronaca, investigare per capire ciò che succede nella nostra collettività. Amministrare la cosa pubblica è interesse della comunità, e per tale motivo la trasparenza deve essere la trave portante del sistema. Che il sistema abbia quella “falla” di cui Lei scrive non mi pare appartenga al sistema dell’amministrazione della cosa pubblica, ma quella “falla”, semmai, va perimetrata nell’ambito di un’organizzazione partitica che ha un ruolo nella città e che ambisce a governarla. Del resto, i sondaggi servono a comprendere un quadro generale, e siccome non siamo nella sfera del segreto di Stato, non ne farei un dramma.

Nè, la nostra testata, parlando apertamenbte del sondaggio, intende fare da bussola per far navigare un’opinione elettorale. Il sondaggio, in buona sostanza, strutturato così come posto con le domande, non può che dare risultanze che appaiono evidenti, al di là del sondaggio stesso. E quando al “cane da guardia” drizzano le orecchie, è il segno che qualcosa nell’aria c’è. C’è quel diritto di cronaca del quale il giornalista non può fare a meno. Parlando il sondaggio di questioni che riguardano l’interesse generale della città e non certo di orientamenti più o meno ludici, più o meno festaioli che potrebbero rientrare nell’ambito della sfera privata, ci sembra abbastanza scontato di aver offerto ai nostri lettori uno spunto di riflessione, senza la pretesa di fungere da cani da gregge in grado di indirizzare il gregge stesso verso una direzione.

Pongo qui il punto della replica della Sua gradita epistola, perchè, altrimenti, correrei il rischio di uscire dai quesiti tecnici posti con la Sua gradita ed estendermi in questioni organizzative all’interno di un partito di cui, francamente, non intendo occuparmi.

Afftessuosamente, Filippo Cardinale

 

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