IL CENTROSINISTRA DICE NO A LARGHE ALLEANZE E PONE IL VETO SU FORZA ITALIA. LIEVITA LA CANDIDATURA DI UNA PROFESSIONISTA DI ALTO VALORE

Gli alfaniani hanno lanciato un’apertura al Pd, ma il messaggio si è disperso nel cosmo

Nelle ultime ore sta lievitando il nome di una candidata di altissimo profilo professionale Sono passate alcune ore dall’ufficializzazione del no alla ricandidatura di Fabrizio Di Paola e il quadro politico, almeno quello dei due poli tradizionali, va delineandosi pur tra mille difficoltà. Sono ore frenetiche nelle quali si susseguono gli incontri, sia nel centrosinistra che nel centrodestra.

Centrosinistra. Rispetto al centrodestra, il centrosinistra pare abbia ingerito il barattolo di spinaci per fare la carica di energia. Si presenta alle elezioni, possibilmente, con 6 liste: Pd, Sinistra Italiana, Sciacca Democratica, Sicilia Futura, più una lista comune battezzata da Mario Turturici e Ignazio Messina è un’altra che fa capo a Michele Ferrara. Per quanto riguarda il candidato sindaco, in queste ore nella coalizione si sta lavorando sodo per convergere su un nome femminile. Si è tratta di una affermata professionista, amministrativista e tributarista, l’avvocato Francesca Valenti. 

La proposta viene dal Pd, ma anche Sciacca Democratica avrebbe proposto un nome femminile. Viviana Rizzuto, che da giorni fa il silenzio su Facebook, avrebbe dato la disponibilità, ma pare che all’interno della coalizione ci siano opinioni che non sono concordi. Non è esclusa, se non dovesse andare in porto la candidatura dell’amministrativista, che si possa fare ricorso alla primarie alle quali parteciperebbero i big della coalizione. In tal senso, il nome sarebbe scelto “dalla base”.

Intanto, dal centrosinistra arriva il “no, grazie” all’invito di Alternativa Popolare (ex Ncd) che in un comunicato stampa di oggi (pubblicato in un articolo a parte) invita chiaramente il Pd a seppellire l’ascia di guerra e a mettere da parte le divisioni. Un invito che, senza dubbio, trova l’avallo del senatore Giuseppe Marinello, il quale qualche telefonata a deputati del centrosinistra l’ha fatta. Intanto, nel centrosinistra arriva anche il no ad un’eventuale apertura a Forza Italia. Un no che in maniera predominante viene sottolineato da Sicilia Futura che sarebbe disposta, una parte significativa, a rompere financo l’alleanza col centrosinistra se si dovesse manomettere il tavolo in corso, dove sono stati assunti precisi impegni e dove pare si riesca a mantenere intatta l’unità raggiunta. Nessuno, del tavolo in corso, del centrosinistra è disposto a rompere un equilibrio raggiunto tra mille difficoltà.

Centrodestra. E’ la parte politica che più, adesso, è in difficoltà dopo la scelta di Fabrizio Di Paola di non ricandidarsi. Rispetto alla campagna elettorale, vittoriosa, del 201, il centrodestra è orfano di Mario Turturici e Salvatore Monteleone, ma soprattutto della “gioiosa macchina da guerra” dell’ex Cantiere Popolare. L’alternativa pende sull’attuale presidente del Consiglio comunale Calogero Filippo Bono, uomo di fiducia del senatore Marinello. Ma il nome trova disappunto da Forza Italia, almeno secondo le dichiarazioni del vicesindaco Silvio Caracappa.

Forza Italia. Il partito, almeno per voce di Silvio Caracappa, ha sempre manifestato l’idea di continuare la battaglia politica ed elettorale col centrodestra, ma a condizione che si ricandidasse Fabrizio Di Paola. E se una parte di Forza Italia, adesso che Di Paola non si ricandida, getta un ponte a Sicilia Futura, da quest’ultima arriva un niet. Ma anche all’interno di Forza Italia c’è chi frena le strategie di Caracappa.

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