CALOGERO BONO REPLICA A MANDRACCHIA E DELIBERTO: “CADUTA DI STILE”

Il comunicato stampa diffuso dai consiglieri Paolo Mandracchia e Cinzia Deliberto, riguardante oltre agli attacchi al sindaco Di Paola, anche giudizi negativi sull’operato del presidente del consiglio comunale Calogero Bono, inducono oggi lo stesso a replicare di persona con una lunga nota che comincia con manifestazione di sdegno e stupore in riferimento alla mancata diffusione delle dirette tv dei consigli comunali.

“Parlano come se ci fosse un disegno, di cui sarei parte, tendente a non tenere Consigli Comunali e a non trasmetterli in diretta televisiva. E propongono ironicamente di abolire il question time. I consiglieri Mandracchia e Deliberto – scrive Bono – sanno bene che i Consigli comunali si tengono quando ci sono argomenti e proposte di delibere da trattare. La conferenza dei capigruppo, da me convocata a cadenza quasi settimanale, decide quando trattare le proposte di delibera. Attualmente ci sono da trattare solo due atti a contenuto politico. Mi riferisco nel dettaglio a: valutazioni del Consiglio sulla composizione della Giunta e la Relazione annuale del Sindaco.

Inoltre – aggiunge – vi sono 40 interrogazioni di cui circa 20 sono ancora da trattare in quanto di consiglieri non presenti in precedenti sedute di question time. Mi corre obbligo aggiungere che le due proposte a contenuto politico non sono state trattate negli ultimi mesi perché la conferenza dei capigruppo, e segnatamente i gruppi di opposizione, ha deciso di rinviarne la trattazione per loro motivazioni.

Per quanto riguarda invece la trattazione delle interrogazioni – continua Bono – il rinvio è stato deciso da tutte le parti presenti nella conferenza dei capi gruppo”. Ricorda poi che le riprese televisive delle sedute di Consiglio comunale (più volte le emittenti Rmk e Trs si sono lamentate per la netta e drastica riduzione delle trasmissioni ndr) sono state oggetto di limitazione dal D.L. 78/2009 e non della Presidenza. La legge ha ridotto drasticamente tale spesa dell’ottanta per cento rispetto alla spesa del 2009. Le risorse disponibili sono quindi già da tempo soggette a tale limitazione”. Bono in merito dice che da calcoli fatti dagli uffici di ragioneria, sono circa 10 le sedute che nel corso dell’anno si possono riprendere con la televisione.

“Questo i gruppi consiliari lo sanno bene – aggiunge – visto che ne parliamo spesso in conferenza dei capi gruppo. Non è dunque un capriccio del presidente del Consiglio come strumentalmente affermano i due consiglieri. Discorso diverso merita la vicenda della proposta Fondazione Carnevale. Tale proposta di iniziativa di consiglieri di opposizione manca ancora del parere degli uffici e quindi non è ancora trattabile in Consiglio. In proposito ho più volte sollecitato chi di competenza a intervenire”.

Bono conclude affermando di avere svolto sempre il proprio ruolo con equilibrio, al di sopra delle parti, dando pari dignità a tutti, definendo “caduta di stile” la nota di Mandracchia e Deliberto.

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