AEROPORTO BIRGI, PER SALVARE RYANAIR LA TASSA DI SOGGIORNO. COMUNI TRAPANESI IN RIVOLTA. E INTANTO LA COMPAGNIA RIDUCE I VELIVOLI DA 4 A 3 NEL 2014

Traballa l’aeroporto di Birgi, ma soprattutto la certezza è che l’anno prossimo la Ryanair ridurrà la presenza dei velivoli da 4 a 3. Intanto è emergenza con la questione del sostegno dei Comuni trapanesi all’Airgest. L’ultimatum parte dal Prefetto Leopoldo Falco ai sindaci del territorio trapanese.

Entro 24 ore i Comuni del territorio dovranno sciogliere il nodo e comunicare se intendono o meno sostenere economicamente l’Airgest – società di gestione dell’aeroporto di Trapani Birgi – per il rinnovo del contratto con la compagnia irlandese Ryanair. I Comuni devono versare una quota che secondo la bozza di accordo dovrebbe provenire dalla tassa di soggiorno. Una tassa che è stata introdotta solo da tre Comuni su 24: Erice, Favignana e San Vito Lo Capo.

Un problema non da poco, visto che per i comuni più piccoli istituire l’imposta non è facile per la mancanza di posti letto. E allora per pagare la quota i Comuni dovrebbero tagliare sui servizi. Ieri l’altro l’incontro in prefettura si è concluso ancora una volta negativamente.

Nessun accordo che avrebbe dovuto fissare le quote che ogni Comune dovrà sborsare. Si deve coprire la somma complessiva di 2 milioni e 40 mila euro. In bilico è non solo l’accordo tra l’Airgest e i sindaci ma il contratto con la compagnia low cost, che nel frattempo per il prossimo anno ha già previsto di ridurre la flotta di stanza a Birgi da 4 a 3 velivoli.

Da più parti arriva la richiesta di un intervento economico della Regione, in qualità di socio pubblico che detiene il 49 per cento delle azioni. Ai sindaci non va giù che il governatore Crocetta, a cui viene dato il merito di aver consentito la ricapitalizzazione della società, stia sostenendo con quasi quattro milioni di euro l’aeroporto di Comiso, dove tra l’altro Ryanair fa scalo.

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