SICULIANA. Il Tribunale del Riesame di Agrigento, presieduto da Wilma Mazzara, ha accolto il ricorso degli avvocati Roberto Mangano, Vincenzo Maria Giacona, Riccardo Rotigliano, Antonella Paternò e Fabio Anile. Viene così annullato il provvedimento emesso dal Gip del Tribunale di Agrigento lo scorso 16 luglio.
Era stata la Procura della Repubblica di Agrigento, guidata da Luigi Patronaggio, a richiedere il sequestro poiché ritenevano che discarica e l’impianto di contrada Matarano, gestiti dalla Catanzaro Costruzioni, violavano una serie di norme tecnico-amministrative con pesantissime ricadute sul territorio: inquinamento del suolo e delle acque, con gravi rischi per per l’ambiente e per la salute pubblica.
L’inchiesta ha inizio nel 2018 da una serie di segnalazioni provenienti da privati, enti e istituzioni, pubbliche e private. A luglio il sequestro e tre avvisi di garanzia. Lo scorso anno, è stata eseguita una complessa attività di acquisizione documentale, svoltasi parallelamente al conferimento di un incarico di consulenza tecnica collegiale finalizzata al vaglio dello stato, materiale e giuridico dell’impianto, della conformità degli impianti e delle relative autorizzazioni e concessioni, alla normativa tecnica in materia e degli effetti che si fossero eventualmente determinati o che potessero determinarsi sull’ambiente.
Si passò al sequestro e all’affidamento di discarica e impianto a due amministratori giudiziari.
La Procura di Agrigento parlò di “un quadro preoccupante sotto i profili della regolarità amministrativa degli impianti, della loro effettiva conformità alla normativa tecnica che ne regola la gestione, quanto sul profilo dell’impatto sul territorio in cui la discarica insiste, con limiti di contaminazione regolarmente superati, con emissioni laterali di biogas provenienti dalle vasche post-operative, con l’emersione di indici di ‘potenziale contaminazione’ delle acque sotterranee, senza l’attivazione delle dovute procedure di rientro”.
La difesa: “Abbiamo dimostrato – spiega l’avvocato Roberto Mangano – che siamo di fronte a una storia trasparente, ogni passaggio burocratico è stato rispettato, non ci sono né irregolarità amministrative che riguardano la concessione, le Aia, e successivamente nella gestione della discarica, né tanto meno violazioni in materia ambientale”.