UNA CITTA’ SOLO “VOCATA” AL TURISMO, MA PAGANA NELL’ACCOGLIENZA

Il clima elettorale, ormai prossimo ad entrare nella sua parte più viva e cioè la campagna elettorale, induce molti nostri lettori a esprimere delle considerazioni. Gery Schifano ci scrive la sua che pubblichiamo, con l’auspicio che possa essere d’utilità a chi è impegnato nella stesura dei programmi elettorali.

Caro direttore, ad ogni campagna elettorale sentiamo sempre dire ai nostri “cari politici” che loro si spendono per il bene della nostra città (frase che viene ripetuta fino allo nausea); se è vero che è così, allora perchè non lo fanno rinunciando ai compensi che ricevono? Beh magari non a titolo gratuito, ma percependo un compenso solo se riusciranno a portare a termine i punti progettuali che presentano alla città? Sarebbe una chimera chiedere questo a chi ha veramente a cuore il bene di Sciacca? E poi, in una città decantata da anni come terzo polo turistico, è normale che i turisti che hanno il contatto con le attività commerciali non trovino nessuno che parli l’inglese?

Caro Gery, l’accoglienza è uno degli elementi che caratterizza una cultura turistica. Per il livello espresso dalla nostra città, appare evidente che sul tema dell’accoglienza c’è molto da lavorare. Siamo all’anno zero. Qualsiasi amministrazione, che intenda affrontare la questione del turismo in modo serio ed efficace, non può che affrontare con determinazione tale aspetto. Concordo con te quando associ all’indennità percepita dagli amministratori il raggiungimento degli obiettivi. Non mi scandalizza la percezione dell’indennità, che reputo cosa giusta, ma che essa sia motivata dalla reale capacità di raggiungere gli obiettivi prefissati. Anche perchè insegnerebbe ai politici a dire meno parole e a produrre più fatti concreti.

Un cordiale saluto. F.C.

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