Il partito di maggioranza relativa, quello che sprime un sindaco e un deputato da tanti anni in Parlamento, non avrà un candidato all’Ars

Editoriale di Filippo Cardinale

La decisione di Alfonso Fiorica è prettamente personale e ognuno è libero di obbedire agli ordini di partito. Ma l’aver già iniziato la campagna elettorale e stabilito per domenica prossima l’apertura della campagna elettorale offre lo spunto per una riflessione. Fiorica è un professionista, un giovane avvocato. Ha il ruolo di coordinatore cittadino, è stato scelto all’unanimità dalla classe politica e dirigente locale del Pdl come candidato alle regionali. Il Pdl aveva la possibilità di esprimere un candidato. Un candidato della prima città della provincia di Agrigento, dopo il Capoluogo.

L’imposizione calata dall’alto, da parte del segretario nazionale del partito, anch’egli agrigentino, lascia di stucco, specie dopo le dichiarazioni rilasciate nelle tv nazionali sulla necessità di rigore sulla questione morale. La vicenda di Fiorica non ha a che fare, ovviamente, con l’emergenza nazionale che vede la classe politica offrire uno spettacolo poco edificante.

La questione morale è anche non consentire lo sbaraglio di un giovane professionista invitato a candidarsi, a spendere soldi per la campagna elettorale, per poi convingerlo ad abbandonare qualche minbuto prima della chisura ufficiale delle liste.

Il Pdl di Alfano ha ritenuto normale non dare la possibilità al partito locale di esprime una candidatura che potesse rappresentare la città termale. La seconda città della provincia, l’unica che esprime un sindaco di area Pdl, un deputato nazionale con diverse legislature sulle spalle e una presenza nel territorio che continua a resistere nonostante tutto, non può avere un proprio candidato alle elezioni regionali.Si dice in giro che Giuseppe Marinello sia anch’egli particolarmente arrabbiato per la decisione del leader Alfano, ma si dice anche che per l’ennesima volta ha dovuto dire “Obbedisco”.

Chi parla ogni giorno di visione agrigentocentrica in tutti i settori non sbaglia certo. E Sciacca è impotente di fronte a tutto ciò, senza un proprio leader e una guida carismatica…

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