Successo dell’assemblea cittadina svoltasi stamattina. In città c’è tanta voglia di partecipazione

Nella città termale, apparentemente dormiente rispetto ai problemi che l’attanagliano, c’è, invece, tanta voglia di partecipazione all’elaborazione di idee e progetti. L’assemblea cittadina, terminata intorno alle 13 di oggi, che si è svolta nella sala del cinema Campidoglio, lo ha dimostrato.

La denominazione dell’assemblea “Adesso parla Sciacca” ha rappresentato lo stimolo a far intervenire una folta. Promossa dai gruppi consiliari Pdl, Sciacca al Centro, Forza Sciacca, Forza del Sud e Pid, l’assemblea ha avuto un taglio autonomo offrendo una sorta di agorà ad associazioni, comitati di quartieri, professionisti, cittadini. Un’assemblea che non si è fatta attrarre dalla tentazione delle invettive, ma è rimasta saldamente collocata sul solco della proposizione. E se da un lato, l’amministrazione comunale è impegnata da tempo in numerose riunioni alla ricerca di quella pax interna che, tuttavia, manca e crea fibrillazioni, dall’altro, quello della società civile si avverte forte il bisogno di un risveglio di idee e di progetti, di partecipazione.

Gli interventi hanno coperto i vari settori della città, dall’artigianato al commercio, dall’agricoltura alla cultura. Antonino Carlio, presidente dell’associazione dei ceramisti saccensi ha evidenziato la necessità “che i piani di sviluppo della città debbano provenire dal basso attraverso la partecipazione delle fasce produttive e sociali”. Il presidente provinciale della Coldiretti, il saccense Gaspare Ciaccio, ha insistito sulla necessità di intervenire “sulla viabilità urbana ed extraurbana”, richiamando l’attenzione sulla “necessità di individuare una nuova e più consona area destinata al mercato ortofrutticolo”. Gli interventi si sono susseguiti per due ore. Poi la conclusione con gli interventi dei consiglieri comunali Fabrizio Di Paola e Gianluca Guardino che hanno espresso un giudizio molto positivo riguardo l’iniziativa tanto da annunciarne altre da fare anche nei singoli quartieri della città. Oggi, insomma, qualcosa ha spezzato quella sonnolenza della società civile, che era sembrata starsene dietro le finestre a guardare.

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