OSPEDALE, FETO NEI RIFIUTI: CASO CHIUSO, FATTO ACCIDENTALE. NESSUNA RESPONSABILITA’

Il caso è chiuso. Non ci sono responsabilità da parte del personale medico e pareamedico dell’ospedale di Sciacca. Nè ipotesi di reato da contestare. Lo ha chiarito il Procuratore della Repubblica di Sciacca nel corso di una conferenza stampa. Il feto morto ritrovato ieri mattina tra i rifiuti speciali dell’ospedale di Sciacca “è stato espulso accidentalemente da una donna mentre si trovava in bagno accusando un travaglio”.

La donna si trovava ricoverata presso il reparto di ginecologia per praticare un aborto volontario, secondo i crismi della legge. Il Procuratore Pantaleo ha precisato anche che le “procedure relative all’aborto rispettavano i protocolli previsti dalla legge”.

L’indagine, scattata dopo il rinvenimento del corpicino, ha già completato il suo percorso. Il feto, dell’apparente età di 17 settimane e delle dimensioni di appena 10 centimetri, era finito nella rete fognante interna dell’ospedale, terminando il suo tragitto nel grigliato che immette sul raccoglitore dei rifiuti speciali dell’ospedale dove era stato individuato da un addetto alle pulizie.  

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