L’MPA PENSA AD UN MOVIMENTO AUTONOMISTA. SI ALLONTANA LA POSSIBILITA’ DI UN’INTESA PER L’APPOGGIO ALL’AMMINISTRAZIONE DI PAOLA

Già il senatore Marinello (NCD) sarebbe più freddo ad un coinvolgimento di Mpa nella maggioranza che guida Sciacca. Per Di Paola la faccenda si complica

Sciacca non è caput mundi. Le vicende nostrane fanno parte, spesso lo dimentichiamo, di un perimetro provinciale. La vicenda politica saccense, quella che riguarda la maggioranza dopo la fuoriuscita di Big Bang dall’amministrazione e dalla stessa maggioranza, acquista connotati diversi da quelli che si erano prospettati qualche giorno fa, o qualche settimana fa.

L’intesa tra Ncd e Mpa sembra essersi affievolita e il partito guidato in provincia dal parlamentare regionale Roberto Di Mauro sembra tracciare un percorso diverso da quello immaginato. Le vicende politiche nazionali sono incerte e hanno riflesso anche sulla realtà provinciale e saccense.

Mpa di Sciacca aveva lanciato un messaggio, o una proposta, tempo fa, quando ancora non c’erano i venti di guerra così forti come quelli registrati in questi ultimi giorni. Si basava su una proposta programmatica incentrata su alcuni punti da realizzare per un immediato sviluppo dell’economia cittadina. Una proposta che non ha ricevuto segnali immediati da parte del sindaco Fabrizio Di Paola. Il tempo, nel frattempo, trascorre e il clima politico muta.

Mpa non sembrerebbe più disposto a tappare un a falla creata nella maggioranza che guida la città. Tempo scaduto, in buona sostanza. Tanto più che gli orizzonti politici cittadini e amministrativi non lasciano intravedere elementi di convenienza a partecipare ad una maggiiranza che giorno dopo giorno dopo giorno dimostra nervosismi e smottamenti.

La vicenda del gruppo Big Bang è stata chiusa troppo in fretta. Ci sarebbero stati spazi di interlocuzione. Spazi che sono stati sottovalutati e che adesso fanno emergere una matassa difficile da dipanare per il sindaco. Un sindaco che solo virtualmente può ancora contare su un numero di 16 consiglieri e quindi con un numero esiguo, risicato. Basta pensare alle fibrillazioni di Mario Turturici e Giuseppe Ambrogio.

L’Mpa sembra, intanto, orientato a tracciare un solco politico diverso dalla sempoliuce aggregazione al Nuovo centro Destra. Ieri pomeriggio, nella Sala Rossa di Palazzo dei Normanni,si è svolto il dibattito “Per la Sicilia”, promosso da “Sicilia OpenGov”, Associazione per lo sviluppo della libertà di informazione. Al centro del dibattito, cui hanno preso parte diversi docenti universitari tra cui Pietro Luigi Matta, Angelo Cuva, Rosario Sapienza e Gaetano Armao, il tema del rilancio socio-economico della Sicilia nell’ottica della valorizzazione e del rilancio dell’Autonomia.

Al dibattito hanno inoltre partecipato i parlamentari regionali del Partito dei Siciliani MPA, con il capogruppo all’ARS Roberto Di Mauro e poi Toti Lombardo Giuseppe Federico, Dino Fiorenza, Giovanni Greco e Giovanni Lo Sciuto.

“Il momento storico, economico e sociale che stiamo attraversando ci pone di fronte ad un dilemma che può trasformarsi in una straordinaria opportunità. – hanno affermato i relatori, sottolineando che “la scelta che si pone davanti alla classe dirigente isolana e quella fra la rassegnazione al drammatico divario infrastrutturale, sociale ed economico fra Nord e Sud, o, al contrario, la netta presa di posizione per affrontarlo con l’autodeterminazione e lo sviluppo autocentrato, affrancandoci da vincoli insostenibili.”

“Di fronte al fallimento dell’Europa degli Stati e delle politiche di austerità che hanno provocato la recrudescenza della crisi economica, aumentando diseguaglianze, disoccupazione e povertà, occorre puntare all’Europa delle Regioni, dei cittadini, dei territori; ed in questo senso vanno i forti segnali che provengono da Scozia e Catalogna.”

“Si tratta non di rinnegare l’unità nazionale, ma di valorizzare le singole autonomie e tutte le autonomie che la compongono, attraverso un movimento che sappia mettere a frutto le imponenti risorse, umane e produttive, della Sicilia, senza sottostare alle zavorre determinate da un insensato centralismo e da un’interpretazione riduttiva dell’Autonomia, perpetrata dai gruppi dirigenti nazionali che l’hanno sempre considerata inutile orpello e da gruppi dirigenti locali che l’hanno spesso tradita utilizzandone solo i privilegi.”

Per il Capogruppo del Partito dei Siciliani MPA, occorre “costruire un nuovo movimento che unisca i siciliani nell’impegno per forme avanzate di autogoverno. Un movimento che metta insieme sicilianicon il solo obiettivo di ridare alla nostra terra la possibilità di raggiungere i livelli economici e sociali dei territori del Nord Italia e dell’Europa.”

Mentre per Toti Lombardo “è necessario rispondere ai profondi mutamenti degli scenari istituzionali ed economici del Mediterraneo, sfruttando al meglio le opportunità che nascono dal rafforzamento dell’integrazione europea, avendo una concezione moderna e rinnovata dell’autonomia, che punti, con responsabilità e competenza, alla modernizzazione delle istituzioni regionali per il rilancio economico.”

Filippo Cardinale

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