LAZZANO: “INSENSATA LA LEGGE ELETTORALE SULLE PROVINCE PROPOSTA DA MONTI”

Dalla democrazia degli eletti ai nominati anche nelle istituzioni locali”. Il consigliere provinciale Mario Lazzno (Pdl) interviene criticamente a proposito della riforma Monti per le elezioni provinciali. Una proposta che nulla ha a che fare con la democrazia, sostiene in buona sostanza Lazzano.

“Si volevano togliere le Province- scrive Mario Lazzano- ma il Governo Monti le mantiene affidandole alla tanto attaccata “Casta”. Si toglie il potere al popolo sovrano per affidarlo a i consigli Comunali che a sua volta nominano i Consiglieri provinciali. Una vera ed autentica vergogna. Ecco la “rivoluzionaria” riforma delle Province del Governo Monti: oggi eletti dal popolo, domani nominati a comporre una piccola casta di consiglieri provinciali. Finalmente arriva la tanto annunciata riforma rivoluzionaria del Governo Monti sulle Province. Talmente rivoluzionaria che immagina un consiglio provinciale non eletto democraticamente, che non dovrà più rispondere ai cittadini e che, ovviamente, cambierà continuamente, ad ogni scadenza elettorale del più piccolo comune del territorio”.

Lazzano critica che a guidare il Consiglio provinciale sarà “un presidente nominato, che sarà impossibilitato ad esercitare alcun ruolo di guida”. Inoltre, per Lazzano “un ruolo molto forte avrà il Comune capoluogo, che quindi in questa nuova Provincia assumerà un ruolo dominante di tutela degli interessi delle grandi città, a tutto danno dei territori. Il meccanismo di elezione dei consiglieri provinciali, poi, non tiene conto – o forse sì, ma non se ne preoccupa – del fatto che le scadenze elettorali dei singoli comuni delle Province non coincidono”.

“Quindi- continua Lazzano-  avremo consigli provinciali che cambieranno continuamente fisionomia allo scadere dei singoli consigli comunali. Ancora una volta saranno i territori ad essere penalizzati, dall’impossibilità per questa istituzione di programmare alcunché, alle prese con maggioranze che muteranno continuamente”.

Secondo Lazzano, bisogna prendere in considerazione seriamente la proposta dell’ Unione Province d’Italia). “L’Upi- spiega Lazzano- ha elaborato una vera proposta di riforma, che immagina un nuovo assetto istituzionale dei territori, con la nascita delle Città metropolitane, la riduzione delle Province, la conseguente riduzione degli uffici periferici dello Stato e l’eliminazione degli enti strumentali. Una riforma che produrrebbe risparmi per oltre 5 miliardi di euro. Non riusciamo davvero a capire perché, nonostante la piena collaborazione e i segnali forti che sono venuti dalle Province di affrontare il riordino complessivo delle istituzioni del nostro Paese, il Governo voglia ancora penalizzare le istituzioni elette democraticamente, lasciare intatti i privilegi, gli enti e le strutture, le burocrazie elefantiache che come costantemente apprendiamo, sono la vera zona grigia di questo Paese, come gli ATO idrici e ATO rifiuti delle vere macchinette mangiasoldi. Legge elettorale delle Province: L’Unione Province d’Italia nel corso della riunione del Direttivo ha stabilito la data del 18 aprile a Milano di tutti gli eletti delle Province contro i nominati della politica”.

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