INCHIESTA “GRANDI EVENTI”: SEQUESTRATI 850 MILA EURO A EX DEPUTATO AGRIGENTINO LUIGI GENTILE

Beni per 850 mila euro sono stati sequestrati all’ex deputato regionale Luigi Gentile, indagato nell’ambito del filone Ciapi dell’inchiesta sui Grandi eventi della Regione Siciliana.

L’elenco delle persone raggiunte dal sequestro si apre con l’ex presidente del Ciapi, Francesco Riggio, al quale sonio stati bloccati beni per oltre 5 milioni di euro, e prosegue con Gaspare Lo Nigro, l’ex direttore dell’Agenzia regionale per l’impiego che ha approvato il progetto e dato il via libera all’integrazione dei fondi per il Co.Or.Ap (sequestro da un milione e mezzo).

Ci sono poi tutti i componenti del comitato tecnico scientifico del progetto, in rappresentanza del Ciapi o della Regione siciliana: Daniela Avila, Calogero Bongiorno, Luigi Gentile, Giuseppe Gattuso, Giuseppe Bonadonna, Rosario Candela, Santo Conti, Natalino Natoli, Enzo Testagrossa, Salvatore Schembri.

Per loro, così come per Gentile, il sequestro ammonta ad 850 mila euro ciascuno. Il sequestro conservativo, che riguarda case, terreni, conti correnti e macchine, è stato disposto dalla Corte de conti su richiesta della Procura regionale della magistratura contabile. Un sequestro conservativo basato sull’ipotesi che nella vicenda Ciapi si possano configurare delle colpe gravi.

Praticamente, in via preventiva viene bloccato parte del patrimonio di coloro che sono stati citati in giudizio in modo da garantire gli interessi della pubblica qualora si dovesse arrivare in futuro a una condanna.

Il provvedimento di sequestro fra una decina di giorni passerà al vaglio di un nuovo giudice che potrà confermarlo, revocarlo o modificarlo. Quindici milioni di euro. Tanto, dunque, è costato un progetto che doveva servire per formare 1.500 ragazzi con l’obiettivo di avviarne 600 al lavoro. I risultati definitivi furono impietosi.

Appena diciotto giovani indirizzati all’apprendistato. Nessuno di loro trovò un impiego. E così l’Olaf, il nucleo antifrode dell’Unione europea che il progetto aveva finanziato, decise di inviare gli ispettori in Sicilia. Il loro lavoro ha dato il via all’inchiesta sfociata nei giorni scorsi in una raffica di arresti e avvisi di garanzia per politici e funzionari pubblici. In manette sono finiti, tra gli altri, il manager della pubblicità Faustino Giacchetto e Francesco Riggio.

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