IL CAPO DELLA POLIZIA AD AGRIGENTO: “UN PASSO AVANTI DELLA QUESTURA PER CONTRASTARE CRIMINALITA’ E TERRORISMO”

Il prefetto Gabrielli ha inaugurato l’archivio digitalizzato “Telemachus”

Il capo della Polizia di Stato, prefetto Franco Gabrielli, stamane è stato in visita alla Questura di Agrigento. Ha inaugurato l’archivio digitalizzato “Telemachus”.

“Mi fa un enorme piacere che sia una città del Sud ad essere capofila del progetto di digitalizzazione e dematerializzazione. E’ un traguardo importante – ha detto Gabrielli – perché la digitalizzazione non è soltanto stare al passo con i tempi, ma è essere tempestivi, la digitalizzazione oggi accorcia i tempi, di fatto li annulla e quindi noi recuperiamo non solo in spazio, ma anche in efficienza, capacità di risposta”.

Dal dicembre del 2013, la Questura di Agrigento ha adottato un protocollo unico informatico. Dal 2014, l’archivio unico ha determinato una più facie e rapida consultazione del fascicolo da trattare che si presenta unico per tutti gli uffici, completo ed aggiornato in tempo reale. Di fatto, tutti gli uffici della Questura ed i cinque commissariati di polizia distaccati condividono un unico archivio.

“Le minacce e le sfide del nostro tempo sono sempre più complicate – ha aggiunto il Capo della polizia-. Avere avere un sistema informativo ed una capacità di acquisizione, ma anche di ridistribuzione delle informazioni ai soggetti che poi sul territorio sono chiamati a contrastare queste forme di criminalità e terrorismo è fondamentale” .

“Oggi siamo chiamati ad affrontare una minaccia dove l’intelligence, ma soprattutto il controllo del territorio sono sempre più armi vincenti – ha aggiunto Gabrielli -. Questo archivio digitalizzato offre un risparmio di tempo, di denaro e di recupero in termini di efficienza perché la protocollocazione, l’archiviazione cartacea, in tutti i nostri uffici, ha sempre fatto patire e scontare i cosiddetti arretrati: le carte arrivavano, si accumulavano e un fascicolo non aggiornato, molto spesso, non solo non è uno strumento utile, ma diventa uno strumento dannoso. In un’epoca di spending review è importante, ma noi non siamo un ufficio del Tesoro ma siamo un ufficio che è presidio di sicurezza e dobbiamo fornire questo servizio che non a caso passa dalla corretta gestione di tutte le informazioni”.

Alla cerimonia hanno partecipato anche il direttore centrale per gli Affari generali della polizia di Stato del dipartimento della Ps, prefetto Filippo Dispenza, che coordina a livello nazionale il progetto di digitalizzazione; il prefetto di Agrigento Nicola Diomede, il procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio, il vicario dell’Arcivescovo di Agrigento, i vertici di tutte le forze di polizia dell’Agrigentino, i questori delle province siciliane, i rappresentanti sindacali della polizia e dell’amministrazione civile. Al termine della cerimonia, il capo della polizia di Stato ha incontrato tutto il personale e l’amministrazione civile in servizio in Questura alla caserma “Anghelone”.

“Il nostro Capo della Polizia ci ha onorato della sua visita alla Questura di Agrigento- scrive la segreteria provinciale del Movimento dei poliziotti democratici e riformisti-, questa è per tutti i poliziotti agrigentini, la giusta occasione per ribadire alcune necessità improcrastinabili, per garantire maggiore sicurezza ai cittadini e benessere al personale della Polizia di Stato. Oramai da troppo tempo la nostra Provincia viene letteralmente ignorata da un adeguamento organico del personale che, com’è noto, attualmente sopperisce eccellentemente a numerose attività di polizia, dal contrasto all’immigrazione clandestina (compreso su l’isola di Lampedusa), al contrasto della criminalità organizzata e comune, agli imponenti servizi di ordine e sicurezza pubblica derivanti dalle manifestazioni sportive ad altri tipi di manifestazioni, e non per ultimo ai servizi di controllo del territorio che danno il segnale della presenza dello Stato e della Polizia di Stato sul territorio”.

“In qualità di rappresentanti dei lavoratori dei Poliziotti della Nostra provincia dobbiamo rendere noto che non è più pensabile sopportare questo aggravio di lavoro e constatare che ogni anno in tutte le provincie d’Italia vengano destinati nuovi agenti di Polizia e la provincia di Agrigento venga letteralmente ignorata. I nostri presidi distaccati (Canicattì, Licata, Palma di Montechiaro, Porto Empedocle e Sciacca) le nostre specialità, Stradale, Postale e Polfer, ed nostri Uffici investigativi e di controllo del territorio necessitano di nuovi rinforzi che vadano a colmare il vuoto lasciato anche dai vari pensionamenti”, aggiunge la segreteria MP.

 

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