GLI ESODATI DIMENTICATI, DOMANI PRESIDIO A ROMA DAVANTI AL MISE. DOPO GLI IMPEGNI, IL GOVERNO PERDE LA MEMORIA

Riceviamo, e volentieri pubblichiamo per sostenere la battaglia degli esodati, un appello di Elide Alboni, Coordinatrice nazionale del Comitato Esodati Licenziati e Cessati. Dopo otto salvaguardie, rimangono ancora 6.000 persone rimaste senza lavoro e pensione a causa della Riforma Fornero. La battaglia è per ottenere la nona e definitiva salvaguardia, senza stupidi e inutili paletti. Il Governo attualmente in carica, durante la campagna elettorale e fino a metà settembre scorso, aveva assunto un preciso impegno a risolvere la questione. Una vicenda che può concludersi utilizzando i 350 milioni rimasti dall’ottava salvaguardia. Oggi, il Governo in carica, e i due leader Matteo Salvini e Luigi Di Maio, sembrano aver dimenticato gli impegni assunti in campagna elettorale per porre fine ad una vicenda che rappresenta una vergogna nazionale. Va ricordato che gli esodati sono tali con gli effetti funesti della riforma Fornero che non ha tenuto conto della mobilità sottoscritta dagli (diventati) esodati a fronte di una precisa legge dello Stato. Persone che hanno sottoscritto la mobilità dietro garanzie di accordi intermisteriali e che sono entrati, per colpa del medesimo Stato, nell’inferno chiamato ESODATI. 

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Un presidio è stato organizzato, domani a Roma, perché venga risolta una volta per tutte la questione esodati. Ancora seimila famiglie stanno subendo le conseguenze della legge Fornero del dicembre 2011. Seimila persone sicure della data di pensione e che invece, pur dopo otto salvaguardie, sono ancora sospese sul filo da un governo che, come i precedenti, sembra non rendersi conto della situazione e continua a proporre altre soluzioni interessanti per i pensionati, ma che non possono riguardare quelli che il lavoro in vista della pensione lo hanno perso dal 2011 e ormai hanno esaurito le loro risorse. Quindi ben vengano quota 100, opzione donna e altro, ma il calvario degli esodati è tutt’altro.

Per questo il Comitato Esodati Licenziati e Cessati ha organizzato per domani, giovedì, dalle 10 alle 13 l’ennesimo presidio di fronte ai palazzi del potere romano. Questa volta al Ministero dello Sviluppo Economico in via Molise (una traversa di via Veneto), sperando che o il ministro Di Maio o il sottosegretario Durigon coi loro tecnici dicano una parola definitiva per la soluzione.

Il Comitato Esodati Licenziati e Cessati chiama al, assolutamente pacifico, tutti coloro che ancora lottano per la loro salvaguardia e anche quelli che hanno lottato in questi sette anni per il successo della loro e sono ben consci in quale situazione si trovino i colleghi. Invita tutti i comitati a partecipare con i loro simboli in modo che questa manifestazione sia un sussidio tanto importante quanto fattivo per la conclusione della vicenda esodati con quelle risorse, 350 milioni, che sono state risparmiate dalla ottava e che quindi devono servire alla funzione prestabilita. Negli incontri istituzionali che avverranno durante il presidio, le delegazioni saranno formate da esodati non salvaguardati per rendere ancora più forte il loro grido di giustizia.

 Elide Alboni

Coordinatrice nazionale Comitato Esodati Licenziati e Cessati