GIOACCHINO MARSALA, PARAFARMACIE: “LA NOSTRA E’ UNA BATTAGLIA PER SOSTENERE DIRITTI COSTITUZIONALI”

Riceviamo dal dottore Gioacchino Marsala, titolare di parafarmacia, e volentieri pubblichiamo.

Egregio Direttore, leggo con interesse l’ articolo che Ella pubblica oggi sul suo giornale e mi permetto di osservare quanto segue. Nessuno ha mai parlato di smembrare il sistema farmacia nè, tanto meno, di volere puntare ad una liberalizzazione selvaggia che consegni nelle mani di grandi catene commerciali o di cooperative il mercato del farmaco. Con queste giustificazioni, che sono solo strumentali, la Fofi che è la federazione che raccoglie gli ordini provinciali dei farmacisti, tende a difendere, ancora una volta, la posizione corporativa dei farmacisti che, come sempre, punta solo a mantenere la propria posizione di privilegio, secondo la quale la farmacia è intoccabile. Certo , un sistema che funziona indubbiamente ma non per questo intoccabile!

Ma perchè il 69 %degli italiani intervistati , secondo un recentissimo sondaggio vorrebbe proprio che le liberalizzazioni colpissero le farmacie e i notai? E perchè, in Italia i soli professionisti che per legge NON possono esercitare liberamente la professione sono proprio i farmacisti regolarmente laureati e abilitati all’ esercizio della professione? Molti governi hanno provato a cambiare questo stato di cose senza mai riuscirci per lo strapotere dei titolari di farmacia che con ogni mezzo, denaro incluso, hanno esercitato un”influenza” così forte in una classe parlamentare troppo facilmente permeabile e complice che ha mantenuto in piedi un monopolio che esiste da sempre garantendo rendite di posizione e fortissimi privilegi. Fatta eccezione per le lenzuolate di Bersani che hanno consentito l’apertura delle Parafarmacie.

Per oggi, il governo Monti sta provando a seguire la medesima strada ma i risultati rischiano, ancora una volta, di essere una delusione. Perchè? Semplicemente per il fatto che il Premier aveva deciso di concedere la vendita dei farmaci di fascia C, cioè di tutti i farmaci sottoposti a ricetta del medico ma a totale carico dell’ assistito. Questo significa che importanti specialità medicinali come ormoni, contraccettivi, farmaci per la disfunzione erettile, iniettabili e ansiolitici, secondo le intenzioni di questo governo potrebbero essere vendute fuori dalla farmacia e comunque SEMPRE alla presenza di un farmacista. Cosa significa questo per la farmacia? Significa che una farmacia verrebbe a guadagnare qualcosa in meno ( briciole!) poichè questa specialità fanno cassetto, ma, dall’altra parte, servono a dare grande respiro ai numerosi esercizi di vicinato consentendo ( e questo e l’ aspetto più importante) ai farmacisti delle parafarmacie di svolgere con maggiore dignità e rilievo la professione poichè chiamati a dispensare farmaci più ” importanti” delle semplici specialità da banco e rappresenterebbe un grandissimo servizio al cittadino che avrebbe una maggiore disponibilità di accedere all’ acquisto del farmaco Tutto questo sarebbe uno smembramento del sistema? La perdita di alcune centinaia di euro al mese rappresenterebbe la fine di una farmacia?

Le motivazioni espresse dalla Fofi non stanno in piedi e l’apertura di nuove sedi, secondo quanto comunicato, seppure ufficiosamente, non darebbe quel gran respiro alle reali esigenze della popolazione, in pratica si aprirebbero troppe poche nuove sedi. Nè vale il discorso della grande distribuzione. su 3850 parafarmacie le sedi aperte nei centri commerciali o nelle Coop sono non più di 250, mentre il resto appartiene a farmacisti privati che intendono solamente svolgere la professione liberamente.

Per questo stiamo lottando, per affermare il nostro diritto, secondo costituzione, di svolgere liberamente la professione per la quale ci siamo laureati. La nostra è una battaglia di civiltà per la quale chiamiamo a sostegno la popolazione.

Gioacchino Marsala

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