VIADOTTO CARABOLLACE, MORTE ALESSIO SPITALERI: DIRIGENTI E TENICI ANAS RINVIATI A GIUDIZIO

La prima udienza del processo a carico dei dirigenti e tecnici è fissata per il prossimo 23 gennaio. Sono accusati di omicidio colposo aggravato

Il Gup del Tribunale di Sciacca, Giuseppe Miceli, ha disposto il rinvio a giudizio dei dirigenti e tecnici dell’Anas per l’incidente, avvenuto sul viadotto Carabollace il 30 maggio del 2013, che costò la morte del trentenne di Burgio, Alessio Spitaleri.

Gli imputati, su cui pende l’accusa di omicidio colposo aggravato dalla previsione dell’evento, sono: l’ingenegnere Salvatore Giuseppe Tonti, 49 anni, di Reggio Calabria, direttore regionale dell’Anas , l’ingegnere Ugo Dibennardo, 45 anni, di Catania, suo predecessore, l’ingegnere Giuseppe Salvia, 40 anni, di Alcamo, capo del centro manutenzione Anas di Trapani fino all’aprile del 2012, e il geometra Giuseppe Contino, 52 anni, di Palermo, suo successore.

L’ingegnere Tonti si è insediato alla direzione dell’Anas in Sicilia il 2 febbraio del 2013. L’incidente autonomo di Spitaleri avvenne dopo 85 giorni dall’insediamento del dirigente regionale.

Secondo l’accusa, i guardrail erano vecchi e non idonei a garantire gli standard minimi di sicurezza. Per la procura avrebbero omesso di adottare adeguati presidi di sicurezza sul viadotto, non avendo sostituito un guardrail che per consistenza ed altezza (55 centimetri secondo la consulenza disposta dalla procura) sarebbe stato del tutto inidoneo.

La data della prima udienza del processo dinanzi il giudice monocratico è fissato per il 23 gennaio 2015.

Prosegue, intanto, il dibattimento per l’altro processo che riguarda la morte di Maria Presti, 47 anni, insegnante saccense che con la sua auto volò dal viadotto Carabollace due anni prima dell’incidente in cui perse la vita Spitaleri.

Imputati sono l’ingegnere Ugo Dibennardo, ex direttore regionale dell’Anas, e l’ingegnere Giuseppe Salvia, ex capo del centro di manutenzione presso la sezione di Trapani dell’Azienda nazionale delle strade.  Secondo i magistrati della città termale, i due “non avrebbero vigilato sull’efficienza e sull’idoneità delle barriere presenti sul viadotto Carabollace e avrebbero omesso una tempestiva sostituzione del guardrail”.

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