Fabrizio tirato per la giacca non cede alle avances del terzo polo, ai blocchi di partenza c’è il nipote Simone

Lo tirano tutti per la giacca, ma lui sembra ormai deciso a non rinnegare il leader che dice di credere ancora in lui.

Fabrizio Di Paola continua ad essere figura centrale delle trattative in atto per le prossime elezioni amministrative. I dirigenti locali del Pdl hanno ormai puntato su Calogero Bono, qualcuno gli avrebbe anche chiesto di candidarsi al consiglio comunale con la garanzia del posto di presidente del consiglio, ma Di Paola non può assolutamente essere interessato a questo tipo di proposte. Terzo Polo e Pd lo accoglierebbero a braccia aperte e gli fanno una corte smisurata, ma lui non cede. Il segretario Alfano gli ha detto di avere altri programmi e l’interessato si augura ancora che la politica alla fine gli riconosca ciò che gli tocca e per il quale si sente pronto. Ligio al dovere resterà nel Pdl, sosterrà per dovere di militanza il candidato Calogero Bono e rimarrà in attesa di una telefonata da Roma.

Sull’altro fronte, terranno viva la fiammella della speranza ancora per i prossimi giorni, ma c’è pronta un’alternativa e si chiama pure Di Paola. Simone, nipote del penalista e consigliere comunale uscente, è l’unico del vecchio gruppo che ha sostenuto Vito Bono che può affrontare una campagna elettorale senza essere etichettato come rappresentante di un vecchio modo di fare politica.

Simone Di Paola è il giovane con maggiore esperienza, non ha più quel vasto elettorato di sinistra che aveva una volta al seguito, ma ha acquisito il consenso dei moderati e potrebbe intercettare voti anche nel Pdl. Gli dicono di tenersi pronto, lui ci sta pensando, riflette e potrebbe credere in questa inedita battaglia politica. E così i Di Paola che riflettono in queste ore sono due…

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