TRIBUNALE: IL CONSIGLIO COMUNALE APPROVA DELIBERA DI COSTITUZIONE DEL COMITATO PERMANENTE

L’organismo è dlegato a interloquire con le autorità politiche nazionali al fine di seguire l’iter della riforma delle circoscrizioni giudiziarie

Il Consiglio comunale ha approvato ieri sera la delibera per la costituzione del Comitato permanente delegato ad interloquire con le autorità politiche nazinali sulla questione che riguarda la soppressione del tribunale. Un documento che dovrebbe trovare replica anche da parte dei Consigli comunali dei comuni che fanno parte del distretto giudiziario.

ECCO IL DOCUMENTO:

 

In ordine alla delega assegnata al Governo al fine di ridisegnare riorganizzare la distribuzione sul territorio degli uffici giudiziari, il Consiglio Comunale di Sciacca esamina ed approva il seguente Ordine del Giorno:

Nel ritenere essenziale e condivisibile giungere rapidamente ad una riorganizzazione delle circoscrizioni territoriali su cui è strutturata l’amministrazione della Giustizia nel nostro Paese, si osserva che il Tribunale di Sciacca, è collocato al confine tra le province di Trapani e Agrigento, in una zona ad alta densità criminale-mafiosa, ed è stato sede di numerosi processi celebrati contro la mafia, tra gli altri “Avana, Zagara, Itaca, Scacco Matto, Face Off “, mentre sono state numerose le operazioni di Polizia Giudiziaria in ordine al traffico di sostanze stupefacenti, bancarotte, evasioni fiscali, violenze su minori, abusi d’ufficio, truffe aggravate ecc.

La struttura giudiziaria di Sciacca, inoltre, si allinea con gli standards europei in tema di flussi giudiziari, svolgendo quindi i propri compiti con piena efficienza. L’accorpamento del Tribunale di Sciacca con quello di Agrigento sede di capoluogo di provincia, avrebbe riflessi negativi sulla sostenibilità e sui costi dell’accorpamento stesso. La ristrutturazione delle sedi, oggi esistenti, assolutamente non capienti a recepire il nuovo flusso, gli inevitabili spostamenti di personale, il probabile aggiornamento delle reti telematiche e dell’impiantistica in generale, implicherebbero ulteriori aggravi di spese incoerenti con la millantata esigenza di stabilizzazione finanziaria propugnata dalla manovra, per non dire degli incommensurabili costi che nel tempo graverebbero su erario, utenti, testimoni, consulenti e collettività.

Aumenterebbe inoltre il traffico su strade provinciali e statali vetuste e pericolose, spesso teatro di incidenti mortali, specie in zone come quelle dell’area occidentale della provincia di Agrigento che sono prive non solo di autostrada, ma anche di rete ferroviaria. L’ipotesi di chiusura con accorpamento al Tribunale di Agrigento, non può avvenire senza un’ampia e complessiva disamina delle esigenze socio- economico-territoriali di tutti gli Uffici dove si amministra Giustizia, siano essi del Giudice di Pace, Sezioni Staccate di Tribunale, Tribunali e Corti di Appello. A quanto sopra riportato vanno aggiunte altre considerazioni ma, tra esse, meritano particolare attenzione quella relativa all’indebolimento della tenuta dell’Ordine Pubblico- per il fisiologico decremento del contingente di Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza in servizio sul territorio, cui fa eco, su altro diverso versante, che per la nuova casa circondariale, voluta dal Governo nazionale a Sciacca, il Comune ha già avviato la contrazione di un mutuo a proprio carico, per l’acquisto delle aree. Relativamente all’ipotetica ridefinizione dell’assetto territoriale degli uffici requirenti non distrettuali va evidenziato che la Procura della Repubblica di Sciacca vanta un organico di 5 magistrati, aumentato nel tempo e pertanto sarebbe grave il suo accorpamento ad altro Ufficio requirente che peraltro determinerebbe l’allontanamento degli uffici della Procura dagli organismi di Polizia del territorio, in luoghi nei quali si verificano inquietanti fenomeni di criminalità organizzata e di immigrazione clandestina.

Il Consiglio Comunale, nel ritenere fortemente penalizzante la proposta di eliminare il Tribunale, esprime la propria netta contrarietà a tale ipotesi, manifestando una vibrata opposizione laddove si intenda solo ipotizzare una discussione sulla riorganizzazione delle Circoscrizioni giudiziarie fondate unicamente su un mero criterio burocratico, come nel caso di specie, e ciò indipendentemente dal carico, darla natura delicata degli affari e dall’efficienza del “servizio giustizia” al cittadino in ogni singolo territorio. Anzi, in perfetta sintonia con l’ordine del giorno n. 9/4612/51,a firma Marinello ed altri, accettato dal Governo che, prevedendo che nei distretti sede di aree metropolitane o superiori a un milione di abitanti (come il Distretto di Palermo) venga previsto il mantenimento di più Tribunali, ridefinendo i confini tra i circondari, anche oltre l’ambito provinciale, è assolutamente auspicabile non solo il mantenimento del Tribunale di Sciacca, ma vieppiù e soprattutto l’ampliamento dei confini del circondario, comprendendovi altri comuni del Distretto, anche di diverse province, il cui territorio risulta omogeneo al nostro, in quanto legato da comuni tradizioni storiche, produttive e turistiche, con particolare facilità di raggiungimento del ns Tribunale da parte dei cittadini di quei Comuni.

Questo Consiglio comunale, congiuntamente ai Consigli dei Comuni che fanno parte del circondario giudiziario di Sciacca, delibera l’istituzione di un Comitato Permanente al fine di seguire l’evoluzione dell’iter legislativo, di studiare l’ampliamento della competenza territoriale del Tribunale di Sciacca ed infine proporre ipotesi di coinvolgimento di altri territori al proprio, demandando al sindaco di Sciacca ed al Presidente del Consiglio comunale di Sciacca, anche di intesa con gli organi professionali, la individuazione dei soggetti che dovranno far parte del Comitato Permanente. Il Comitato, inoltre, chiederà un incontro con il Ministro della Giustizia al fine di illustrare compiutamente le ragioni che giustificano la richiesta di mantenimento della sede giudiziaria di Sciacca, con il conseguente invito ad un attento e approfondito esame della struttura sociale ed economica del territorio in questione. li suddetto Ordine del Giorno viene trasmesso alle autorità di governo, ai Parlamentari della provincia di Agrigento, agli Organismi forensi che conducono un’azione sinergica alle Istituzioni locali, affinché ci si adoperi per impedire la chiusura di una struttura pubblica essenziale per la gestione della legalità .

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