TRIBUNALE, ALLARMISMO NO, MA OCCHI APERTI SI

Ecco la bozza della delega che riguarda i tribunali di primo grado (Art. 1)

La proposta della revisione della geografia giudiziaria all’esame della Commissione Giustizia, la cui “fase 2” dovrebbe completare la riforma della giustizia, ha creato apprensione tra i saccensi in vista di ulteriori tagli che, inevitabilmente, verranno effettuati. La riforma tende e ridurre le strutture giudiziarie e ad accorpare gli uffici giudiziari, in particolare quelle periferiche.

Se tra gli avvocati c’è apprensione per il rischio che la struttura giudiziaria saccense possa rientrare in un nuovo disegno soppressivo, il vertice del Tribunale e della Procura offre a lettura diversa ed i senso più rassicurante. Il Presidente Genna e il Procuratore Pantaleo, oggi in un articolo di Giuseppe Pantano sul Giornale di Sicilia, invitano a riflettere sul fatto che “le regole fissate nella legge del 2011 non sono venute meno”, ovvero la specificità del territorio, la presenza della criminalità organizzata, la situazione strutturale”.

Nel contempo, però, l’avvocato Filippo Marciante, che è anche componente del Forum Giustizia del Pd, invita a tenere alta l’attenzione sensibilizzando tutte le forze del territorio, politiche, istituzioni, associazioni, cittadini. “Il Consiglio Nazionale Forense ha dato parere negativo alle indicazioni che sono arrivate dalla Commissione”. Dunque, se il CNF esprime parere negativo significa che il lavoro della Commissione sta prevedendo dei tagli che non sono, certamente, foriere di buone novità”. Lo stesso Marciante insiste anche sulla necessità di accorpare nel Distretto giudiziario di Sciacca alcuni comuni come Castelvetrano, Corleone. Dunque, l’equilibrio del Tribunale di Sciacca non sembra, poi, così stabile. Se da lato sembra eccessivo diffondere allarmismo, è pure vero che prepararci in anticipo con una efficace attività di sensibilizzazione. A Sciacca, purtroppo, abbiamo cattive esperienze e le rassicurazioni o sempre sono state “rassicuranti”. E, allora, è il caso di leggere bene le carte in tempo utile, prima che “il Governo del fare”, faccia senza possibilità di ritorno.

Questa la bozza di delega “DISPOSIZIONI PER LA RIORGANIZZAZIONE DELLA DISTRIBUZIONE SUL TERRITORIO DEGLI UFFICI GIUDIZIARI”.

L’articolo 2 riguarda i tribunali di primo grad.

Art. 2 (Delega al Governo per la riorganizzazione della distribuzione sul territorio dei tribunali ordinari e delle procure della Repubblica)

1. Il Governo, al fine di incrementare l’efficienza dei tribunali ordinari e delle relative procure della Repubblica e di realizzare la specializzazione delle funzioni e risparmi di spesa, è delegato ad adottare, entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, uno o più decreti legislativi per riorganizzare la distribuzione sul territorio dei predetti uffici giudiziari, con l’osservanza dei seguenti princìpi e criteri direttivi:

a) ridurre, anche in coerenza con le riduzioni di cui all’articolo precedente, gli uffici giudiziari di primo grado ridefinendone l’assetto territoriale, anche mediante attribuzione di porzioni di territori a circondari limitrofi, secondo criteri oggettivi e omogenei che tengano conto dell’indice delle sopravvenienze, dei carichi di lavoro, del numero degli abitanti e dell’estensione del territorio, tenendo comunque conto della specificità territoriale del bacino di utenza, nonché della necessità di razionalizzare il servizio giustizia nelle grandi aree metropolitane;

b) prevedere che i magistrati e il personale amministrativo entrino di diritto a far parte dell’organico, rispettivamente, dei tribunali e delle procure della Repubblica presso il tribunale cui sono trasferite le funzioni di sedi di tribunale e di procura presso cui prestavano servizio, anche in sovrannumero riassorbibile con le successive vacanze;

c) prevedere che l’assegnazione dei magistrati e del personale prevista dalla lettera b) non costituisca assegnazione ad altro ufficio giudiziario o destinazione ad altra sede, ne’ costituisca trasferimento ad altri effetti;

d) prevedere con successivi decreti del Ministro della giustizia le conseguenti modificazioni delle piante organiche del personale di magistratura e amministrativo.

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