TERME, SE FUNZIONASSERO AVREBBERO UN EFFETTO MOLTIPLICATORE SULLA RICCHEZZA LOCALE

“Significa che se un ospite spende un euro alle terme, poi ne spende altri dieci sul territorio tra alberghi, ristoranti e negozi”

Il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, partecipando l’altro giorno ad un convegno sul termalismo, ha detto che «il termalismo in sé ha numeri piccoli, ma ha un grande effetto moltiplicatore sulla ricchezza locale, con una leva di un euro a 10-11».

Significa che se un ospite spende un euro alle terme, poi ne spende altri dieci sul territorio tra alberghi, ristoranti e negozi. Noi in Sicilia abbiamo la potenzialità delle migliori terme d’Europa, eppure siamo fermi al palo, non riusciamo a sfruttare questa risorsa perché è stato finora un settore trascurato e usato solo come bacino di voti.

Risale a 15 anni fa (era Presidente della Regione Angelo Capodicasa), quando si decise che le terme regionali dovessero essere privatizzate. Risultato? Sono rimaste dei carrozzoni regionali che perdevano dieci miliardi di lire ogni anno, mentre nelle altre regioni italiane le terme portavano ricchezza. Poi venne la volta della Presidenza di Raffaele Lombardo, e l’assessore Gaetano Armao, venne pure a Sciacca a promuovere la sua idea, decise finalmente di avviare l’iter per un bando di gara che assegnasse la gestione delle terme regionali di Acireale e di Sciacca, da sempre sottoutilizzate e in costante perdita di esercizio. Sono passati quattro anni e non è accaduto nulla.

Per Sciacca è stato pubblicato il bando di gara, ma è andato deserto per cui l’appalto non è stato assegnato.

Per Acireale il bando sarebbe pronto, ma il commissario straordinario ing. Luigi Bosco dice: «In questi giorni siamo in contatto con l’assessore regionale al Bilancio, Luca Bianchi. C’è da superare un ostacolo rappresentato dal creditore Unicredit per quanto riguarda l’albergo Excelsior e il centro polifunzionale per i quali furono stipulati dei mutui, poi non pagati. La pubblicazione del bando di gara è fortemente connessa al nostro debito con Unicredit di circa 8 milioni”.

Per l’assessore regionale alle Attività produttive, Linda Vancheri, rimettere in moto le terme dovrebbe essere la priorità delle priorità. E in effetti sta cercando di mettere a sistema il settore, con un Distretto delle terme partito da quest’anno con sede legale il Comune di Alì Terme. «L’intento è di mettere insieme tutte le località termali della Sicilia. Io mi sto impegnando al massimo – dice – perché abbiamo le migliori terme del mondo, basta pensare anche a quelle di Vulcano e di Lipari, oltre ad Acireale e Sciacca. Tutti gli anziani d’Europa dovrebbero venire in Sicilia per le cure del corpo e dell’anima, invece siamo ai minimi termini. Se l’Emilia Romagna avesse avuto la qualità delle nostre acque sulfuree avrebbe fatto il botto. Occorrono dei manager del settore, e tra questi con tutta evidenza non ci sono siciliani, altrimenti non ci sarebbe stato il fallimento che abbiamo sotto gli occhi. Quindi, se sarà possibile affidarsi a gente del mestiere, già sperimentata altrove, possiamo andare avanti, altrimenti, se vedo i soliti giochetti sono pronta a chiudere il Distretto. Abbiamo sul nostro territorio dei tesori e dobbiamo metterli in mano a persone in grado di farli fruttare. Al momento il Distretto delle terme è ai primissimi passi, io credo nelle sue potenzialità, ma sono sempre stata contraria alla corsa alle poltrone».

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