TERME, ADDIO AGLI 800 MILA EURO CHE L’ASSEMBLEA REGIONALE AVEVA DESTINATO

La giunta regionale ha approvato lo scorso 14 settembre l’azzeramento del capitolo

Di Filippo Cardinale

Una mazzata dietro l’altra. Una ruspa che continua a demolire le terme. Vi ricordate la questione degli 800 mila euro che l’Ars aveva approvato da destinare alle terme di Sciacca e di Acireale? Vi ricordate i comunicati stampa dei deputati del territorio, tutti festanti e gongolanti? Ebbene, dimenticate tutto ciò. E’ stato uno scherzo. Gli 800 mila euro non ci sono più.

Sono stati azzerati nel disegno di legge: “Assestamento del bilancio di previsione per il triennio 2015/2017”, approvato dalla Giunta regionale nella seduta del 14 settembre 2015. Precisamente all’articolo 14 c’è scritto: “Complessi idrotermali. 1. La spesa autorizzata dall’articolo 12, comma 3, della legge regionale 13 gennaio 2015, n. 13 è ridotta di 800.000,00 euro (U.P.B. 4.2.1.5.99 – cap. 215739).

In due righe si azzera quel famoso aiuto che doveva permettere alle strutture di “partire”. Per dove? Per la chiusura degli stabilimenti, dell’albero, delle piscine.

Non ne va bene una per le terme. La chiusura delle terme saccensi è stata deleteria, sia per l’immagine della città “termale”, sia per i lavoratorio rimasti disoccupati, sia per l’indotto. Un calo di presenze “termali” che ha danneggiato le strutture ricettive come i B&B, o gli esercizi commerciali.

Altra onta per la città è stato il “silenzio” dell’Asp di Agrigento. Il manager non si è degnato di rispondere per iscritto alle note del Comune per la gestione dello stabilimento termale. Neanche un  sms per dire no.

 

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