SEQUESTRO DI BENI PER 35 MLN DI EURO ALL’EX DEPUATO GIAMMMARANARO

La Polizia e la Guardia di Finanza di Trapani hanno sequestrato beni per 35 milioni di euro all’ex deputato regionale Dc Giuseppe Giammarinaro nell’ambito di un’operazione nel settore della sanità denominata ”Salus iniqua”. Sono finiti sotto i sigilli società, beni immobili, magazzini, appartamenti, veicoli, natanti, quote sociali, conti correnti e rapporti bancari. Contestualmente a Giammarinaro e ad altri 6 prestanome è stato notificato un avviso di garanzia per riciclaggio e un avviso di conclusione delle indagini per intestazione fittizia di beni.

Dalle indagini sarebbe emerso che grazie a coperture istituzionali e nonostante la sottoposizione alla sorveglianza speciale Giammarinaro controllava attività economiche nel settore della sanità ottenendo finanziamenti pubblici regionali. Attraverso la complicità con imprenditori, medici, operatori sanitari e dirigenti della Asl di Trapani l’ex deputato riusciva a gestire strutture di assistenza convenzionate con la azienda sanitaria, collegate tra loro da una rete di prestanomi, allo scopo di infiltrarsi nella sanità locale e nella pubblica amministrazione regionale, assicurarsi rimborsi e determinare le nomine di manager e dirigenti sanitari nei vari ospedali. Secondo gli inquirenti, inoltre, Giammarinaro, grazie alla complicità di dirigenti della sanità pubblica che stipulavano convenzioni per il rimborso di spese sanitarie per l’assistenza a pazienti ricoverati in strutture cliniche controllate dall’ex deputato, avrebbe intascato decine di milioni di euro. Capillare il controllo esercitato dall’indagato sulla sanità locale: oltre a gestire occultamente residenze socio assistenziali a Mazara del Vallo e Salemi e un centro di emodialisi di cui era socio con un imprenditore mazarese ucciso, Giammarinaro aveva interessi, attraverso prestanomi e familiari, in diverse strutture sanitarie. Gli investigatori hanno passato al setaccio decine di società tra le quali la C.E.M., la Salus srl, la Life srl e Villa Letizia Soc. Coop.

Giammarinaro ha appoggiato la candidatura di Vittorio Sgarbi a sindaco di Salemi e ha tentato di condizionare la vita amministrativa del Comune trapanese arrivando a partecipare, senza alcun titolo, alle riunioni della neonata Giunta. Il ruolo del politico nella gestione del Comune viene fuori nell’ambito dell’indagine della polizia e della finanza di Trapani che oggi ha portato al sequestro di beni per 35 milioni di euro riconducibili all’ex parlamentare siciliano. Nell’inchiesta sono confluite anche le dichiarazioni rese dal noto fotografo Oliviero Toscani, ex assessore della Giunta di Salemi, alla Dda di Palermo che indagava sulle minacce anonime subite da Sgarbi. I magistrati parlano di ”cogente condizionamento mafioso su una parte dell’attività amministrativa del Comune salemitano” da parte di Giammarinaro.

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