RACCOLTA DIFFERENZIATA: A SCIACCA NON CRESCE PIU’

Anche questo è un fallimento delle amministrazioni comunali

A Sciacca la raccolta differenziata dei rifiuti segna il passo. Dai dati raccolti da Legambiente e inseriti nel dossier dei Comuni ricicloni diffuso venerdi scorso, emerge che il centro termale negli ultimi anni non ha affatto incrementato la propria percentuale di differenziata.

Il dossier fa riferimento all’anno 2010 ed il dato di percentuale si attesta a poco più del 22 per cento, praticamente identico al 21 per cento del 2009 e addirittura inferiore al 23 per cento del 2008. Il rallentamento della campagna di comunicazione (la Regione non ha finanziato nuovi progetti di diffusione della sensibilità ambientale) ma anche il blocco del nuovo piano regionale e il commissariamento degli Ato, ha rallentato quel programma che prevedeva di portare al 40 per cento la raccolta differenziata dei rifiuti. Ed è fallita, o quantomeno sospesa, la previsione di allargare il servizio di raccolta porta a porta in tutti i quartieri della città.

A Sciacca ad oggi la differenziata è realtà solo nei quartieri periferici di San Marco e Isabella. In queste aree del centro abitato i rifiuti si differenziano fino al 70 per cento, ma la percentuale crolla nel centro storico, dove le famiglie continuano a conferire i rifiuti nei cassonetti in maniera indiscriminata e il più delle volte non trovano nemmeno i cassonetti adeguati alla loro eventuale volontà di fare la raccolta differenziata.

A Sciacca le amministrazioni che si sono succedute negli ultimi anni non hanno creduto in una programmazione congiunta con l’Ato, spesso i rapporti tra l’ente locale e la società che gestiva i rifiuti trascuravano le reali esigenze e prevaleva la questione economica alla necessità di collaborare per il bene comune.

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