Ponte Stretto, Ciucci: “Il progetto non è affatto ‘lacunoso’ o ‘irrealistico’”

L’amministratore delegato della Stretto di Messina commenta le forti critiche dei rappresentanti della CGIL

“Le richieste di chiarimenti del MASE – dice Ciucci – sono espresse secondo quanto previsto dalle procedure in corso e sono da confrontare con l’entità e la complessità dell’Opera, oltre 10 mila elaborati. La validità del progetto non viene messa in discussione, tantomeno l’elevatissimo livello scientifico e ingegneristico degli studi condotti. L’analisi costi benefici, sviluppata sulla base delle Linee guida europee e nazionali, ha mostrato che la realizzazione del ponte è in grado di contribuire in maniera molto significativa al miglioramento del benessere collettivo, apportando significativi benefici netti alla collettività nazionale, con ricadute positive sia economiche che ambientali.

Secondo il segretario confederale della Cgil Pino Gesmundo e i segretari generali della Cgil Calabria, Angelo Sposato, e della Cgil Sicilia, Alfio Mannino. “non è il Ponte sullo Stretto, opera inutile e dannosa, l’infrastruttura necessaria a rilanciare lo sviluppo della Sicilia, della Calabria e dello stesso Mezzogiorno. Occorre un intervento dello Stato per costruire una programmazione mirata e coerente e disegnare un nuovo piano di sviluppo industriale”. È quanto dichiarano

“Il progetto – ribatte Ciucci – è in grado di generare un valore attuale netto economico ampiamente positivo (3,9 miliardi di euro) con un saggio di rendimento interno, pari al 4,51%, superiore al livello minimo previsto dalla normativa vigente. Inoltre, dall’Analisi emerge che il ponte, permettendo il trasferimento su ferrovia di rilevanti quote modali (auto, traghetti e aereo), determina un significativo abbattimento dei gas climalteranti. A livello complessivo, nell’arco temporale 2024-2063, si stima una riduzione di circa 12,8 milioni di tonnellate di C02”.

L’amministratore ricorda che la società “Stretto di Messina ha da sempre investito sull’ambiente e sarà profuso ogni sforzo per ridurre al minimo gli impatti dell’opera e per garantire che la stessa sia occasione di valorizzazione dei territori. Il progetto ambientale prevede, nel pieno rispetto della legislazione vigente, criteri di salvaguardia dell’ambiente molto rigidi e grande attenzione alla fase di cantiere”.

Ritiene poi sorprendenti anche le affermazioni relative agli espropri. “Per immobili, terreni, attività commerciali – dice – saranno applicate tutte le forme di indennizzo configurabili nella realtà operativa, comprese quelle riguardanti i proprietari degli immobili “frontisti”, ovvero coloro che, ancorché non espropriati, siano posti in adiacenza alle opere dalla cui realizzazione risultino gravati da una servitù o subiscano una permanente diminuzione di valore per la perdita o la ridotta possibilità di esercizio del diritto di proprietà. Gli espropri saranno avviati gradualmente solo dopo l’approvazione del progetto definitivo da parte del CIPESS e ancor prima saranno stipulati dei protocolli con i Comuni e altri soggetti competenti con lo scopo di favorire il rapporto di collaborazione tra l’espropriando e l’espropriante, nel pieno rispetto dei diritti, dei principi di equità e trasparenza”.

Per i sindacalisti Gesmundo, Sposato e Mannino “è un grave errore considerare la realizzazione del Ponte l’elemento strategico della modernizzazione infrastrutturale del Mezzogiorno”.