“MA PERCHE’ ALFANO NON SI OPPONE ALLA CHIUSURA DEL TRIBUNALE DI SCIACCA ?”
Anche la Cgil chiama in causa l’ex Ministro, che due anni fa a Sciacca disse chiaramente che il tribunale non sarebbe stato chiuso
La vicenda del possibile accorpamento del tribunale di Sciacca e del silenzio al riguardo dell’ex ministro della Giustizia ed attuale segretario nazionale del Pdl Angelino Alfano, è oggi tema di una dichiarazione del del segretario della Cgil Franco Zammuto, che chiama in causa Alfano ed i suoi riferimenti locali, invitandoli a scendere in campo in difesa della struttura giudiziaria saccense, come d’altronde hanno fatto nell’aprile del 2009 in occasione della visita ufficiale del ministro a Sciacca.
Pubblichiamo integralmente l’intervento di Zammuto e apriamo un dibattito su una questione per nulla irrilevante;
“Il segretario della Lega Nord, Bossi, sposta i ministeri da Roma a Milano con inutile, grave spesa per il Paese, mentre il segretario del PDL, Alfano, non si oppone alla chiusura del tribunale di Sciacca (?) che, oltre a non determinare un risparmio di spesa per le casse in crisi del Paese, come più volte ribadito in questi giorni da più parti, priva un territorio contaminato, ad alta densità mafiosa e criminale, di un presidio della giustizia necessario oltre che efficiente, nonostante la scarsità di uomini e mezzi che andrebbero invece potenziati.
Mi chiedo perchè non interviere Alfano a scongiurare la chiusura del Tribunale di Sciacca che, come è stato detto in più circostanze nelle cronache di questi giorni, oltre a rappresentare un presidio necessario contro la criminalità organizzata in un territorio che rimarrebbe scoperto da Agrigento fino a Mazara, rappresenterebbe un danno economico di rilevante portata per tutta la collettività della zona. Questa Camera del Lavoro, dopo la Segretaria Generale della CGIL Mariella Lo Bello, si unisce al “coro” di quanti chiedono di fare quadrato sulla permanenza del Tribunale di Sciacca e si chiede se questo “coro” potrà avvalersi della voce autorevole dell’On. Alfano”.
