“MA L’API A SCIACCA HA IL MIGLIOR RISULTATO NAZIONALE”. SI, PERO’ A SCIACCA L’EX MAGGIORANZA HA PRESO LA BATOSTA

In relazione all’editoriale in cui, tra l’altro, si riportava un confronto con i risultati del 2009, ci perviene una precisazione che pubblichiamo. “La perdita del Pd e’ superiore perche’ non si sono considerati i voti presi da Mario Montalbano e Francesco Fiorino ed altri di provenienza Pd che erano candidati nella lista di Vito Bono e sommavano oltre 700 voti. Per quanto riguarda poi il risultato di Api, si deve considerare che la lista prende il 10% per cento a fronte del 2 per cento nazionale di API. Il raffronto non regge con il 2OO9 posto che la corsa elettorale per un partito piu blasonato è molto più agevole” .

Chi ci scrive si meraviglia come mai il Corriere di Sciacca “osservatore politico attento” non ha colto questo “aspetto non marginale”. Andiamoci per ordine. L’analisi effettuata non mirava certamente a spaccare il pelo al voto saccense. La considerazione effettuata, invece, da chi ci ha scritto, si avvicina di più alle considerazioni della prima Repubblica, quando i partiti effettuavano il confronto con riferimenti più utili a giustificare le perdite elettorali.

Non possiamo mica considerare i vari Montalbano & company e roba del genere. A noi interessava, innanzitutto, comprendere quanto abbia inciso una gestione “azzardata” del Partito Democratico. Una gestione che ha visto “esodare” tanti esponenti politici portatori di dote elettorale e di esperienze. C’è una verità inconfutabile, l’insuccesso di una coalizione che ha vinto nel 2009 al primo turno e che ha dilapidato il successo a metà mandato. Abbiamo anche evidenziato che alcune liste, come quella che fa riferimento a Cusumano e a Sabella sono risucite, tutto sommato, ad arginare un danno conseguente alla stagione amministrativa finita anticipatamente. L’Mpa ha messo a frutto un incremento modesto rispetto ai due assessori vantati nella giunta Bono.

Dunque, l’analisi da noi effettuata rimarcava maggiormente la situazione del Pd. La crisi che attraversa questo partito a Sciacca è galoppante. A iniziare dalla fuoriuscita degli ex Democratici e Liberi che nella gestione del Pd hanno intravisto e sottolineato segnali preoccupanti di miopia politica. Nè giova alla nostra analisi confrontare il risultato Api di Sciacca con quello nazionale del partito di Rutelli. Il gruppo che fa riferimento a Cusumano a Sciacca ha un suo radicamento che lo rende imparagonabile con il resto d’Italia.

In conclusione, mi pare che ancora oggi si voglia nascondere dietro un dito un fallimento chiamato “Progetto Bono”. Di certo, Vito Bono non ha governato da solo. Se non erro era in coalizione. L’analisi, tuttavia, era tesa ad evidenziare la risposta dell’elettorato che ha “pesato” i comportamenti dell’amministrazione troncata a metà. Cercare il “pelo nell’uovo, a nostro avviso, significa eludere una realtà che ha prodotto ferite.

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