IMU IN AGRICOLTURA, C’E’ PREOCCUPAZIONE

Grande è la preoccupazione degli agricoltori e di tutti i proprietari di fabbricati rurali per la nuova tassa del governo Monti, l’IMU, riguardante appunto, terreni e fabbricati. Il meccanismo di calcolo, le aliquote, la classificazione degli immobili sono tutti elementi attraverso i quali determinare l’importo che ogni cittadino è chiamato a pagare. E, per coloro che possiedono case di campagna, più o meno riadattate alle esigenze aziendali e/o abitative, l’impegno finanziario può diventare particolarmente oneroso, soprattutto, se a pagarlo, sono quei produttori agricoli che in questi anni hanno sofferto più di tutti per la crisi dei mercati. Lo scorso 1 giugno la Confederazione Italiana Agricoltori ha organizzato a Ribera un incontro con gli amministratori dei comuni di Sciacca, Menfi, Bivona e Ribera, gli unici comuni dell’agrigentino condannati a pagare l’IMU e, prima l’ICI, sui terreni agricoli. Nel corso dell’incontro è emerso il drammatico paradosso di una norma, che obbliga proprietari di terreni agricoli e fabbricati, strumenti indispensabili per esercitare l’attività agricola, al pagamento dell’esosa imposta. Con il passaggio dei fabbricati rurali al catasto edilizio urbano il mondo agricolo sarà chiamato a pagare un’imposta del 7,6 per mille su di un valore rivalutato del 60%. Inoltre, é stato calcolato che un ettaro di agrumeto, secondo il governo Monti, vale, ai fini IMU, più di 100.000,00, euro quando in effetti il suo reale valore di mercato è di circa la metà, appena 50.000,00 euro. La Cia di Sciacca ha organizzato un incontro con tutti gli interessati, che si terra nella propria sede di via Campania n. 58, Giovedì 7 Giugno alle ore 18,30. All’incontro parteciperanno due tecnici, esperti del settore, che spiegheranno come procedere per il calcolo dell’imposta e, soprattutto, cosa fare per beneficiare di alcune deroghe a favore degli agricoltori e dei proprietari di fabbricati rurali in disuso o diroccati. All’incontro parteciperà l’Assessore all’agricoltura Silvio Caracappa, in rappresentanza dell’amministrazione comunale alla quale la Cia di Sciacca chiede una riduzione delle aliquote al 4,5 per mille. Il comitato di zona della CIA si farà inoltre promotore, di concerto con gli amministratori dei comuni e della deputazione, di un’iniziativa presso il governo nazionale per fare rientrare i comuni di Sciacca, Ribera, Menfi e Bivona tra quelli che possono beneficiare delle deroghe (per i comuni svantaggiati) e quindi ottenere lo sgravio dell’IMU sui terreni e una riduzione sugli oneri sociali.

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