Esattamente per come è già emerso in altri fatti di cronaca, anche nel caso dell’omicidio del cardiologo Alaimo l’indagato ha riferito – durante l’interrogatorio di ieri – di aver trovato la pistola in campagna.
“Questa è una provincia che continua ad avere una disponibilità di armi clandestine incredibile che provengono, per la maggior parte, anche da traffici illeciti internazionali – ha evidenziato il procuratore capo Salvatore Vella – . Dalla Germania e dal Belgio, anche la criminalità organizzata ha attinto armi da fuoco. Ma non soltanto. In questo caso, era un’arma rubata in Sicilia e quindi vi è un giro regionale. Usciti dall’emergenza di definire le indagini per questo omicidio, attenzioneremo anche questo aspetto che riguarda la detenzione, la commercializzazione di armi illecite. Perché in un contesto di difficoltà economiche e sociali, la disponibilità di armi in mano a soggetti ‘normali’, non alla criminalità organizzata, può portare ad episodi di questo tipo. Attenzioneremo questi traffici di armi, ma non soltanto in Comuni come Favara o Palma di Montechiaro, ma anche in altri paesi del circondario”.
“Non vi sono, ad oggi, elementi documentali dai quali ricavare che Vetro fosse gravato da una qualche patologia di carattere psichiatrico. Se verrà avanzato dalla difesa e documentato potrà essere oggetto di un accertamento successivo” – ha spiegato sempre il procuratore capo, facente funzioni, Salvatore Vella in merito a quanto ieri sera è stato sostenuto dall’avvocato difensore del bidello favarese, l’avvocato Santo Lucia.