E’ ESPLOSA LA SMANIA DI SCRIVERE AL COMMISSARIO

Ex amministratori, adesso, scambiano il Commissario Paolo Barone per mago e pretendono l’immediata soluzione di quei problemi che non sono riusciti a risolvere

“Nella città termale è esplosa la smania di scrivere al Commissario straordinario del Comune, Paolo Barone. Sulla sua scrivania, a distanza quattro giorni dal suo insediamento, sono arrivate lettere di ex amministratori comunali e consiglieri comunali”. E’ un tema che affronta oggi il quotidiano LA SICILIA nella pagina dedicata a Sciacca.

Nonostante il compito del neocommissario è limitato a soli due mesi, alcuni politici lo dotano di poteri magici, come se fosse fornito di macchetta magica. A battere il record gli ex assessori dell’Mpa, Carmelo Brunetto e Michele Ferrara, il primo aveva la delega di vicesindaco, il secondo quella del turismo e dello spettacolo. A poco meno di 24 ore dalla cessazione del loro incarico, per l’avvenuto insediamento del Commissario, hanno sollecitato il “l’uomo magico” ad attivare le procedure per l’applicazione della tassa di soggiorno. In molti, nella città termale e dalle mille sfaccettature, si sono posto il punto di domanda: “ma non potevano pensarci loro?” Ma il virus contagioso dell’epistola da indirizzare al Commissario emerge ancora entro le 48 ore dall’insediamento dell’inviato della Regione. Questa volta è il consigliere comunale Lorenzo Maglienti a “sollecitare l’apertura del viadotto Cansalamone, importante arteria chiusa dallo scorso agosto”. Chissà quante altre lettere giungeranno sulla scrivania del neocommissario nelle prossime ore. E’ paradossale che il mittente sia quella classe politica che regge le redini della città da circa tre anni. Insomma, il “tecnicismo” ormai impazza.

Dalla questione relativa alle Terme, alla viabilità urbana ridotto un colabrodo, alla riapertura del viadotto Cansalamone, al mercato ittico chiuso e a quello agricolo divenuto ormai assai datato rispetto alle nuove esigenze del mercato e degli agricoltori, al lavoro che manca, alla grave carenza di parcheggi, alla questione sanitaria, agli strumenti urbanistici mancanti. Insomma, la lista delle emergenze è davvero assai lunga che neanche la migliore delle bacchette magiche potrà mai smaltire nel giro di poche settimane. E allora perché questa smania epistolare che viene riverberata sulle spalle del Commissario straordinario? Forse è il tentativo di una classe politica che provoca il tecnico: non ci siamo riusciti noi, provaci tu. Ma nella lucida consapevolezza che si tratta soltanto di una ricerca di visibilità che sa tanto di campagna elettorale.

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