BANCAROTTA, TRE PERSONE ARRESTATE. SEQUESTRATA AZIENDA EDILMAR

I carabinieri della Sezione di Polizia giudiziaria della Procura della Repubblica di Sciacca e quelli del Comando Compagnia di Sciacca, su ordinanza di applicazione della misura cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Sciacca, hanno arrestato: Carmelo Marotta 45enne riberese, già condannato per associazione per delinquere di stampo mafioso, amministratore unico della società “Edilservizi s.r.l.,”, con sede legale in Ribera, e le due sue sorelle Rosalia Marotta Rosalia 51enne riberese, imprenditrice, e Maria Marotta 48enne del luogo, imprenditrice.

Tutti sono responsabili in concorso dei reati di bancarotta fraudolenta, truffa aggravata e intestazione fittizia di beni, aventi ad oggetto società dichiarate fallite dal Tribunale di Sciacca in data 31 luglio 2012. Nella circostanza i carabinieri hanno effettuato il sequestro preventivo dei beni finalizzato alla confisca delle quote sociali e dell’intero compendio aziendale per un valore di circa 2.000.000 (due milioni) di euro. Più nello specifico, Carmelo Marotta, dopo aver appreso di essere indagato per reati comunque connessi al delitto di associazione per delinquere di stampo mafioso, all’indomani dell’arresto in Francia del latitante mafioso Giuseppe Falsone, al fine di preservare i beni aziendali delle proprie società “Edilservizi s.r.l.,” ed “Edilmar s.r.l.,” da un probabile provvedimento ablativo di natura patrimoniale, avrebbe costituito un nuovo soggetto societario (Edilmar Group s.r.l.) apparentemente di proprietà delle sorelle Maria e Rosalia Marotta, e poi, con il concorso delle stesse, in un brevissimo lasso temporale, avrebbe eseguito una serie di operazioni commerciali, univocamente volte a veicolare tutti i cespiti attivi e i beni aziendali materiali ed immateriali delle sue due società nel patrimonio della nuova società “Edilmar Group s.r.l.,”, così sottraendo tali beni al provvedimento di sequestro preventivo, emesso l’11 luglio del 2011 dal Gip del Tribunale di Palermo, nonché ai creditori pubblici e privati delle due ditte, dichiarate fallite nel 2012.

A Carmelo Marotta è stata applicata la misura cautelare in carcere mentre per le due donne gli arresti domiciliari.

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