ATO IDRICO: QUEI SINDACI CHE DISERTANO L’ASSEMBLEA E CHE NON DECIDONO A DANNO DEI CITTADINI

A parole sono tutti bravi. Ma quando c’è l’occasione di fare “sostanza”, i nostri sindaci salgano sull’Aventino, in barba agli interessi della comunità, dei cittadini. L’ultima assemblea dell’Ato Idrico agrigentino si è conclusa in modo infruttuoso: disertata. Non tutti si comportano in modo irresponsabili, pochi, invece, hanno il senso del bene comune. Ma in democrazia regnano i numeri e quando in assemblea non si raggiunge il numero legale, essa non può svolgersi. Hanno disertato l’assemblea dei soci la maggior parte dei sindaci. Era la terza assemblea disertata. L’ultima si doveva svolgere lo scorso 29 febbraio.

L’assemblea dei soci dovrebbe trattare il regolamento adottato dal Consiglio di Amministrazione dell’Ato e che dovrebbe consentire ai cittadini della provincia di Agrigento di avere lo stesso servizio ai medesimi costi. Ebbene, nulla di fatto. I sindaci assenti iresponsabili si lavano le mani nella fonte del disinteresse, della non applicazione della legge. Anzichè decidere, rimandano ad altri la decisione che dovrebbe essere di loro competenza.

Ci sono ancora 16 sindaci “ribelli” che non hanno ancora consegnato, come imposto dalla legge, le condotte idriche a Girgenti Acque. Sono una minoranza, ma i restanti 27 non potevano decidere sul nuovo regolamento? Nulla di fatto, invece.

Molto probabilmente arriverà il Commissario ad acta a provvedere. E così, giorno dopo giorno scivola nel baratro il senso della democrazia rapprsentativa. E poi si lamentano che la gente si allontana dalla politica!

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