ASSE SCIACCA-PANTELLERIA CONTRO LE TRIVELLAZIONI

Lettera dei due presidenti dei consigli comunali al presidente Lombardo

Un asse Sciacca-Pantelleria per manifestare ancora una volta pubblica opposizione all’istanza di permesso di ricerca idrocarburi liquidi e gassosi avanzata dalla società Audax Energy in data 30 giugno 2011 nelle acque antistanti l’area sud occidentale della Sicilia. Il problema torna prepotentemente alla ribalta dopo un periodo di apparente silenzio e si anima l’attività delle associazioni e delle istituzioni locali per evitare ulteriori rischi per un mare che oggi è già in grave sofferenza e che rischia di pregiudicare l’economia ittica e turistica di un’ampia zona dell’isola. I presidenti dei due consigli comunali, Filippo Bellanca e Giuseppe Spata, hanno trasmesso una lettera congiunta al presidente della Regione Raffaele Lombardo, esortandolo ad effettuare le necessarie opposizione a tale progetto, ed in particolare ad attivare prontamente gli uffici preposti, per redigere le osservazioni allo studio di impatto ambientale entro il termine di scadenza previsto, che è del 29 agosto prossimo. “Non dobbiamo farci trovare impreparati – dice Bellanca – l’autorizzazione è dello scorso mese di giugno e riguarda una fetta di mare dove le barche della nostra flotta peschereccia vanno a pescare. Siamo seriamente preoccupati per i risvolti negativi sul ripopolamento degli stock ittici e sulla salvaguardia e tutela dell’ecosistema in conseguenza all’uso di mine esplosive sismiche che verrebbero utilizzate nella ricerca in oggetto”. Il consiglio comunale di Pantelelria lo scorso 6 agosto ha votato all’unanimità una delibera di dissenso ai progetti di ricerca di idrocarburi nelle coste siciliane. Lo stesso aveva fatto un anno fa il consiglio comunale di Sciacca. Dalla città termale erano anche partire una serie di iniziative e l’attività di un comitato spontaneo che ha portato il problema all’attenzione dei media nazionali. “Ci sono anche altri problemi oltre a quelli economici riguardanti la pesca – aggiunge Bellanca – siamo di fronte ad una zona vulcanica, l’isola Ferdinandea, sorta in mare nel 1831 e scomparsa pochi mesi dopo, è una parte di un movimento vulcanico e sismico sottomarino che verrebbe sconvolto da eventuali interventi, con seri rischi per la sicurezza pubblica”. I comitati contro le trivellazioni sostengono che la legislazione italiana, che di recente ha vietato le trivellazioni off-shore entro le 12 miglia dalla costa, avrebbe un effetto irrilevante visto che lungo le coste della sola Sicilia incombono decine di concessioni per ricerche ed estrazione petrolifera.

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