ARRESTI ECCELLENTI: “PAPA’, MI FANNO LAVORARE COME UN MULO”. LE LAMENTELE DELLA LETO

Le intercettazioni dipingono un quadro dai toni fittamente grigi nell’ambito delle indagini che hanno portato agli arresti eccellenti tra il quali spiccano il presidente della Girgenti Acque, Marcone e il dirigente dell’Agenzia delle Entrate di Agrigento,Pietro Pasquale Leto.

La figlia del direttore in una letefonata si lamenta con il padre perchè alla Girgenti Acque “si lavora come muli”.

Il 10 aprile 2013 i finanzieri intercettano una telefonata tra Leto e la figlia, come riporta il Giornale di Sicilia oggi.

Francesca: Ehi papà!

Pietro Pasquale Leto: Ehi bella mia!

Francesca: Ciao papino mio, cosa fai?

Pietro Pasquale Leto: Niente sto scendendo per andare a cena, tu cosa fai?

Francesca: Niente, sto uscendo dall’ufficio

Pietro Pasquale Leto: Ora?

Francesca: No papà non se ne può più qua dentro! Porca put…questo non è lavorare, questo è fare i muli, i muli, dodici ore al giorno, papà, dodici ore al giorno, boh! Sempre urgenze ci sono, prima si faceva il bilancio ora ci sono la società di revisione, poi quella…si fa le sue cose, M…è sempre incazzata ed io gestisco un ufficio legale da sola.

Ad un certo punto il padre fa riferimento implicito alla futura assunzione a tempo indeterminato che starebbe contrattando con Campione in cambio dell’annullamento della sanzione e di informazioni sull’attvità ispettiva dell’ufficio.

Pietro Pasquale Leto: Francè, sgtringiamo i denti fino a quando si fa quella cosa!

Francesca: Si lo so

Pietro Pasquale Leto: Appena si fa quella cosa poi parleremo, Francè, stringiamo i denti.

La figlia manifesta perplessità al padre che la rassicura che ne parlerà con Campione, senza però nominarlo.

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