A RIBERA SI LAVORA CONTRO LE TV LOCALI

Di Toni Fisco

Le tv locali siciliane vivono un momento di grave difficoltà. La regione è rimasta sorda agli appelli lanciati dagli editori sulla necessità di un provvedimento di sostegno, in questa delicata fase successiva al passaggio al sistema digitale terrestre. Ora anche gli enti locali, i comuni della zona, cominciano ad assumere iniziative che possono rappresentare il colpo di grazia per l’editoria televisiva locale.

Per il territorio di Sciacca e dei comuni della zona, da più di trent’anni, rappresentiamo un faro che si accende continuamente sui temi della cronaca, dello sviluppo, della crescita. Da un po’ di tempo, però, abbiamo cominciato ad avvertire dei segnali negativi, dovuti alla grave crisi economica, che non risparmia nessuno, ma anche alla scarsa lungimiranza di politici senza visione che, volontariamente o involontariamente, stanno creando le condizioni per determinare la chiusura delle emittenti locali. Prima ha iniziato la regione Sicilia, tra le poche regioni in Italia a non sostenere le emittenti tv nel difficile transito dal sistema analogico a quello digitale.

Ora, altri segnali arrivano anche dagli enti locali a noi più vicini. Le ristrettezze dei bilanci dei comuni hanno portato ad una sostanziale riduzione degli investimenti e ciò è più che comprensibile.

Ciò che non comprendiamo, invece, è la volontà di approfittare del momento per cercare di cancellare le emittenti che pure hanno dimostrato, e continuano a farlo, di essere estremamente utili per lo sviluppo di questo territorio. E, quindi, ci sorprendiamo quando leggiamo una nota dei consiglieri comunali di Ribera, Nicola Inglese, dell’UDC, e Tommaso Pedalino, del PID, che hanno scritto al Presidente del Consiglio Comunale di Ribera invitandolo ad abbandonare le tv locali e a preferire loro qualche sito web riberese amico, disponibile a trasmettere gratuitamente le dirette dei consigli comunali.

La cosa che stupisce è che da una parte si richiede un servizio “professionale” che però deve essere “gratuito” e che attraverso il web potrebbero essere informati di quanto accade a Ribera anche coloro che non sono qui residenti, mentre non si pensa affatto a chi ancora, pur essendo residente a Ribera, non ha dimestichezza con il computer e con internet.

Non abbiamo alcuna intenzione di difendere ad oltranza le nostre prerogative ma vogliamo evidenziare in maniera netta, in un periodo di grave crisi in cui è difficile anche per le aziende investire in pubblicità, che se la regione, la provincia, i comuni, decideranno di fare a meno delle tv locali per le loro attività di comunicazione istituzionale, nessuno poi si lamenti se improvvisamente sugli schermi televisivi ci sarà un solo colore, il nero, perché le emittenti televisive locali, nel frattempo, non ci saranno più.

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