A RIBERA FORZA ITALIA SPINGE IL BARATTO AMMINISTRATIVO

Il gruppo consiliare “Forza Italia” di Ribera chiede all’amministrazione comunale di sostenere la proposta per l’introduzione del “baratto amministrativo” e di mettere da parte l’imposta di soggiorno.

Secondo i consiglieri comunali D’Azzo, Farruggia e Tramuta, è necessario che uno specifico regolamento definisca i criteri e le condizioni per la realizzazione di interventi di riqualifica del territorio, proposti sia da singoli che da cittadini associati.

Tali interventi, possono riguardare la “pulizia, la manutenzione, l’abbellimento di aree verdi, piazze, strade ovvero interventi di decoro urbano, di recupero e riuso, con finalità di interesse generale, di aree e beni immobili inutilizzati, e in genere la valorizzazione di una limitata zona del territorio urbano o extraurbano”.

L’esenzione dal pagamento delle tasse locali grazie al “baratto amministrativo” sarebbe concessa solo per un periodo di tempo limitato, a seconda del tipo di tributo da pagare e dell’attività di lavoro socialmente utile, criteri questi che devono essere decisi direttamente dal Comune.

Ricordiamo che il baratto amministrativo 2017 è uno strumento introdotto dal decreto Sblocca Italia, che offre la possibilità ai cittadini in difficoltà di poter saldare i propri debiti tributari (TASI, IMU, TARI), mettendosi a disposizione del Comune per eseguire lavori socialmente utili poiché oggettivamente impossibilitati a pagare i tributi come TASI, IMU e TARI.

I consiglieri forzisti ne chiedono l’immediata approvazione ed al contempo dicono basta a quella che chiamano “finanza creativa” della giunta di città con “irrealizzabili – dicono – ed inutili “balzelli” buoni solo per racimolare qualche euro per feste e festini come il goffo e grottesco tentativo di introdurre l’imposta di soggiorno “immediatamente esecutiva”.  Sulla vicenda interviene anche il consigliere ed esponente sindacale dell’Unsic Territoriale Ribera Stefano Trafficante, convinto che “cittadini e imprese possono trovare un po’ di serenità economica, strozzati oggi dalla pesante burocrazia”. 

Giuseppe Recca