PONTE VERDURA, BLOCCHI CEMENTO SEQUESTRATI, LA “EMPEDOCLE”: “A NOI SONO STATI FORNITI DALLA CALCESTRUZZI SPA”

Sulla vicenda relativa ai 144 blocchi di cemento sequestrati dai Carabinieri di Sciacca su disposizione della Procura della Repubblica di Sciacca, perchè all’interno risultano materiali “anomali”, quali rifiuti speciali, la società Empedocle -capofila del gruppo di imprese che sta realizzando l’ampliamento della SS 640 Agrigento-Castelvetrano – dà la seguente spiegazione:

“I blocchi di calcestruzzo che vengono utilizzati abitualmente nei cantieri stradali sono prodotti dagli impianti di betonaggio, con le quantità di calcestruzzo in esubero. Essi vengono di norma utilizzati per attività strettamente correlate ai processi costruttivi quali sostegno provvisorio di scavi e scarpate, recinzioni, contrappesi per operazioni di varo e simili. Essi pertanto non sono materiale da costruzione, ma semplicemente mezzi strumentali utilizzati dalle imprese, per cui non costituendo oggetto dell’appalto, anche nel caso di Empedocle, non sono nemmeno compensati dal committente. Nel caso in questione i blocchi sono stati richiesti alla “Empedocle”, come ad altre imprese, dal cantiere Anas del Ponte Verdura per riparare i danni provocati dalla sopraggiunta alluvione del fiume Verdura, mediante sostegni provvisori. “Empedocle” pertanto ha accolto la richiesta in emergenza ed ha trasportato presso il sito un congruo numero di blocchi a suo tempo acquistati dalla Calcestruzzi Spa”.

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